Geograficamente periferici nella mappa della Spagna, i gialloblù lo sono stati a lungo anche nel calcio riuscendo però sempre a risalire spinti dall’orgoglio e dall’appartenenza dei gaditani
Domenica sera il Lecce si troverà ad affrontare la sua prima gara, seppur non ufficiale, della stagione 2023/24 contro il club di un massimo campionato, il Cadice. I gialloblù ospiteranno infatti nel proprio impianto i salentini per quella che è molto più di un’amichevole, visto che in palio ci sarà uno dei più storici appuntamenti sportivi di Spagna, quello con il Trofeo Ramon de Carranza. Un impegno storico per il club di via Costadura sul campo di un sodalizio che, per diversi aspetti, può quasi essere considerato un “Lecce di Spagna”.
A partire dalla geografia della città, così “estrema” seppur non tanto quanto il Salento, per la forma stessa che così tanto differenzia la penisola iberica da quella italica. Cadice, Cádiz in spagnolo, è infatti situata nella parte più occidentale della comunità autonoma più meridionale dello Stato, ovvero l’Andalusia di cui è tra le pochissime città bagnate dall’Oceano Atlantico e non del Mediterraneo. Fu città prima fenicia e poi romana (dopo iniziale alleanza con la nemica giurata di Roma, Cartagine), e proprio dell’Impero conserva importanti resti per poi essere impreziosita nel suo centro storico soprattutto tra ‘700 e ‘800, resistendo anche ai tanti attacchi che per la sua importanza strategica, a metà strada tra Stretto di Gibilterra e Portogallo, subì durante le guerra napoleoniche.
Ed è in questa città che per morfologia (una grande isola interamente urbanizzata e collegata alla terraferma da due ponti ed un sottile lembo di litorale) ricorda Gallipoli che, nel 1910, viene fondato il Cadice Club de Futbol, che per i primi 26 anni di vita si chiamerà Mirandilla FC e vestirà il giallonero. Nel 1936, quindi, il cambio di denominazione dal nome del collegio cristiano situato nella zona sud a quello della città stessa, con passaggio al gialloblù che riprende i colori cittadini. Così come fa lo stemma, al centro del quale campeggino Ercole e le due celebri colonne che, secondo la leggenda, erano site proprio pochi chilometri a sud dell’antica Gadir.
La prima parte di storia gaditana descrive un club ai margini del calcio che conta in Spagna, nonostante il grande seguito che la squadra aveva in una città calorosa ed orgogliosa. Negli anni settanta, poi, la svolta. Prima la stabilità in Segunda Division, poi l’esordio in Primera solo assaggiata nel 1976 prima di essere ritrovata dieci anni più tardi con la prima salvezza, proprio in quel 1985/86 che per il Lecce significò prima A di sempre. Tra Ottanta e Novanta arrivò il periodo d’oro del Cadice, con otto massimi campionati di fila ed una semifinale di Copa del Rey. La doppia retrocessione del 1992/93 (altro elemento di comunanza con i salentini) farà nuovamente sprofondare i Limoneros nel pantano di una terza serie vissuta troppo spesso negli ultimi trent’anni, con la punta delle sei stagioni (!!!) di fila tra 2010 e 2016 che avevano gettato nello sconforto una tifoseria che, dopo tante stagioni con record di abbonamenti nella B spagnola, aveva visto crollare le presenze.
Poi, l’ennesima risalita di un club che di mollare non ne ha mai voluto sapere. Nel 2016 il ritorno in Segunda e nel 2020 la riapertura delle porte della Liga, subito approcciata benissimo con un 12esimo posto seguito da altre due salvezze. Nella passata stagione fu ottima 14esima piazza, anche se con appena due lunghezze di vantaggio sul Valladolid terz’ultimo.
Artefice della recente salvezza è stato Sergio Gonzalez, tecnico spagnolo confermato anche per la stagione agli albori e che porterà avanti la sua idea di calcio a suon di 4-4-2 e quadratura (lo scorso anno Cadice peggior attacco del campionato). Ad oggi la rosa a sua disposizione è rimasta praticamente la stessa, visto che gli unici innesti esclusi i rientri dai prestiti e le promozioni dalla squadra giovanile sono stati quelli del centrale Meré (Club America), dei terzini sinistri Javi Hernandez (Leganes) e Lucas Pires (Santos) e del doppio innesto Machis (ala con comparsata all’Udinese) e Sergi Guardiola (punta) dall’Udinese. Tra i pali c’è il giocatore dal maggior valore in rosa, l’argentino con passaporto italiano Conan Ledesma, mentre la regia è affidata al capitano José Mari oltre che all’ex Catania, Lazio e Cremonese Gonzalo Escalante, autore del gol salvezza l’anno scorso. In avanti fari puntati su Ruben Sobrino ma soprattutto su Alvaro Negredo, lo Squalo da 300 gol in carriera (soprattutto con Siviglia e Manchester City) che in riva all’Atlantico è pronto al suo ultimo ballo prima dell’addio al calcio a quasi 38 anni.
Cadice e Lecce hanno molte cose in comune oltre al calcio: la passione e il bel clima del sud, e Gallipoli è incredibilmente simile geograficamente a Cadice. Vamos Cadiz e Forza Lecce
https://www.lavozdelsur.es/ediciones/cadiz/es-gallipoli-la-hermana-gemela-de-cadiz_62416_102.html
Ahahahaha hahaha hihih la coppa del nonno che teneri….oggi è brutto il tempo qui a dell’orso stamattina ha piovuto….
LA BERI INVECE PARTECIPERA DA FAVORITO AL TORNEO ” RISO,PATATE E COZZE ” DI CASAMASSIMA.
OSPITE D’ONORE SARA PAVOLETTI.
Bella Cadiz…….un po’ meno della mia LECCE💛❤️
Onorate l’impegno.. 💛❤🤙
Lu limone è sempre buenu
https://www.calciolecce.it/2023/08/04/primo-allenamento-in-giallorosso-per-ramadani/
https://youtu.be/6_tH4J0NQbk
Se si parla di calcio a Cadice non si può non ricordare il MAGICO GONZALEZ
Anno prossimo voglio Lecce Elche
Sine idimu ce buei basta ca nu spiccia cu ne truamu cu Lecce… Erchie! We sta scherzu st’anno decimo posto senza se e senza ma!
Voi portate i limoni noi le fragole così facciamo giallorosse.😎😎😎😎
Bellissima città, in una regione, l’Andalusia, altrettanto bella. La somiglianza con Gallipoli è incredibile non solo morfologicamente ma anche architettonicamente. Sarà comunque una bellissima esperienza. Forza Lecce 🔥💛❤️