Sorriso beffardo e sbarazzino, fame di gol e successo e atteggiamento mai domo su ogni pallone. Pantaleo Corvino ha indovinato l’attaccante per il suo Lecce e il popolo giallorosso si gode Nikola Krstovic anche nella prima presenza senza gol. Il classe 2000 non ha timbrato il tabellino dei marcatori ma è stato letteralmente un pericolo costante per la difesa del Genoa durante l’andamento della partita stappata a sette minuti dalla fine dalla bordata di Remi Oudin.

Krstovic, 3 gol in campionato, ha avuto un approccio totalmente diverso rispetto a Ceesay e Colombo, punte della scorsa stagione. Complice anche il diverso atteggiamento tattico imposto da D’Aversa rispetto al primo Lecce in Serie A di Marco Baroni, Krstovic è un attaccante che dà costantemente sensazione di pericolo alle difese avversarie. A partire dal primo gol italiano segnato a Firenze 98 secondi dopo il suo ingresso in campo, Krstovic, presentatosi al Via del Mare con l‘avvitamento di testa finito in rete contro la Salernitana, ha dimostrato forza fisica, tecnica, sicurezza e atteggiamento positivo. Con 3,9 milioni, Corvino ha consegnato a Roberto D’Aversa un attaccante totale.

Le qualità appena descritte sono state la guida della prestazione da 7 in Lecce-Genoa 1-0. Krstovic le ha prese tutte di testa, sfiorando la terza inzuccata vincente due volte su cross di Gallo e, nel mezzo, facendo partire una staffilata nello spazio di un fazzoletto. Nella ripresa, poi, Krstovic ha rischiato di far venire giù il Via del Mare apparecchiandosi da solo, in palleggio, la sforbiciata terminata al di là del palo. Senza gol, Krstovic ha assicurato anche sponde pulite per la costruzione offensiva delle ali.

L’obiettivo di Krstovic è aiutare il Lecce alla salvezza e raccogliere l’eredità della leggenda del calcio montenegrino Mirko Vucinic, esplosa proprio nel Salento. Il 23enne innamorato delle macchine da corsa ha temperamento e sfrontatezza balcanica alimentata in una delle accademie più prestigiose del calcio slavo, quella della Stella Rossa dove Krsto non riuscì a replicare i grappoli di gol segnati in Montenegro con lo Zeta Golubovci. Quel frangente senza gol, paradossalmente, ha contribuito alla maturazione umana e sportiva dell’attaccante che resterà sempre legato alla Stella Rossa. I frutti arrivarono in Slovacchia con il Dunajska Streda, portato fino al secondo posto con 29 reti in 56 presenze diluite su due stagioni e il titolo di capocannoniere della Superliga 2023.