Il tecnico commenta così l’andamento della gara: “Quando una squadra ti viene ad aggredire dei andare in avanti invece abbiamo fatto troppi passaggi all’indietro. Il Lecce non poteva fare sempre quel ritmo. La pressione dello stadio e della squadra avversaria ci ha condizionato anche se abbiamo avuto atteggiamento propositivo. Peccato non averla vinta per il secondo tempo, al 50′ il pari era giusto. Berardi e Laurienté hanno tirato, non siamo stati puliti nell’ultimo passaggio, si poteva vincere ma nel primo tempo andare in vantaggio è stato troppo. Il nervosismo durante la gara? D’Aversa non era arrabbiato con me, t’innervosisci durante la partita, a volte sbagliano gli arbitri e chi è sotto non accetta. C’è stato un battibecco, le panchine non si sono capite e ho cercato di mettere a posto le cose. Non mandiamo un bel messaggio. Siamo la squadra meno fallosa del campionato, è una constatazione”

Sui suoi calciatori, Dionisi esprime felicità: “Ferrari mi è piaciuto, Racic e Pedersen anche. Hanno giocato per la prima volta da titolari, sono stati bravi, sono soddisfatto. Laurienté può far di più, l’anno scorso ha giocato bene da sconosciuto. Per me sta giocando bene, poi i numeri li guardano gli addetti. Io gli chiedo altre cose e nei dettagli deve prendere determinazione. Noi giochiamo con quattro giocatori offensivi e se non sei equilibrato rischi qualcosa di più. Dobbiamo mettere a posto i numeri”.

In sala stampa, Alessio Dionisi continua a commentare il match: “Un tempo per parte? Sull’analisi non sono d’accordo. Essere passati in vantaggio era troppo poi abbiamo fatto totalmente la partita. Nella ripresa avevo sempre l’occasione di poter essere pericoloso e abbiamo creato i presupposti per vincere. Ci hanno messo in difficoltà anche se la partita l’abbiamo fatta noi. Nel primo tempo il Lecce è stato pericoloso ma nella ripresa abbiamo sofferto su quella palla inattiva. Il rigore? Non l’ho rivisto, come non ho rivisto l’episodio di Bajrami che calcia e va a terra. Non è facile arbitrare e il Var cerca di sistemare. Credo che il rigore ci sia”.

Sui limiti del Sassuolo visto oggi: “Dipende dalle partite. Nel primo tempo contro il Monza abbiamo creato i presupposti per vincere. I due tiri deviati da Pongracic erano in porta, i presupposti l’avevamo creati. Io sono soddisfatto, il possesso palla m’interessa il giusto e le partite si fanno in due. Ci sono giocatori in campo che fanno letture e l’abbiamo messa in parte. Nel secondo tempo lo abbiamo fatto con più coraggio. Contro il Lecce hanno perso tre squadre, il Napoli ha vinto e noi abbiamo pareggiato. Credo che per occasioni il Sassuolo meritava di più”.

L’allenatore parla di Berardi e Boloca: “Noi abbiamo avuto 48 ore di riposo meno rispetto al Lecce. Era stanco a fine gara, altri hanno rifiatato a fine gara, c’era gente che mancava come Mateus Henrique e Toljan. Cercavo risposte da altri e me l’hanno date. Boloca? Ha sbagliato scelte nel primo tempo giocando con tocchi di troppo, ha perso palloni velenosi ma perché è determinato. Si sente a suo agio, non deve sentirsi troppo altrimenti condiziona la partita e le scelte dell’allenatore. L’ammonizione all’inizio pesa e poi l’allenatore si prende un rischio a tenerlo. Nel secondo tempo ha fatto bene e sono contento”.

Ancora su Berardi e sulle fasce: “Nelle prime dieci o nelle prime cinque tanti giocatori spostano gli equilibri. Noi abbiamo Berardi e nelle prime due partite siamo stati meno prestativi senza lui. Dobbiamo essere pronti a tutto, l’anno scorso è mancato per 14 partite ed è determinante. Il collettivo mette in condizioni il singolo e il singolo alza il livello della squadra. Sapevamo che il Lecce sapeva star corto e ben orientato, cercavamo il due contro uno esterno, a sinistra siamo riusciti, a destra meno. Entrambe le fasce hanno fatto una buona partita. Serviva solo un po’ più di precisione”.

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