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Cinque anni senza un ko interno. Quando il Via del Mare di Lecce era il fortino d’Italia

Negli anni ’70 giocando nel capoluogo salentino si partiva già sconfitti, o quasi. Erano gli anni della Serie C e di tantissime battaglie con alcune delle grandi del sud

Di momenti storici, indimenticabili, da record, il Lecce nella sua storia ne ha scritti tanti. Ma fu uno, in particolare, il periodo nel quale la compagine più rappresentativa del Salento è riuscita a sommare numeri strabilianti, sebbene non sempre seguiti dal risultato finale sperato: i mitici anni settanta, ed in particolare la prima metà degli stessi.

Quello era un Lecce che dire annaspasse in Serie C non sarebbe corretto. Costantemente tra le big del girone sud della terza serie, la squadra giallorossa si trovava spesso battuta solo sul traguardo finale, incappando in avversari non meno quotati e ben allestiti. Per diverse stagioni consecutivamente, si trovò a sfiorare senza far proprio il sogno del ritorno tra i cadetti. Macinando record, che però non bastavano a conquistare la vetta finale. Tra questi l’incredibile imbattibilità del suo portiere Emmerich Tarabocchia, 1791 minuti in 20 partite senza prendere un gol, primato assoluto tra i pro in Italia.

Ma non solo: tra i risultati di squadra, il più strepitoso per gli amanti della statistica fu conquistato dal fortino Via del Mare. O bunker, ancora meglio, visto che l’impianto leccese rimase inespugnato per la bellezza di cinque anni. Un risultato straordinario ottenuto grazie all’entusiasmo, alla passione ed alla fame di calcio che si respiravano nel Salento. Ma anche grazie alle difese più granitiche mai annoverate dal club giallorosso.

L’incredibile filotto di imbattibilità interna partì nel settembre del 1970, esattamente il 27. Data di quel Lecce-Salernitana 0-1 ultima sconfitta interne prima di un’ottima serie di risultati utili consecutivi. In quella stagione arrivarono in casa dodici vittorie e sei pareggi. Dati non abbastanza esaltanti per un undici che finì quarto alle spalle della promossa Sorrento, di Salernitana e Brindisi.

Meglio andò nella C 1971/72. In quell’annata il ko interno con la Salernitana fu sostituito da una vittoria, per un bottino interno complessivo di 13 successi e 6 pari. Ottimo risultato affiancato da un miglior bottino esterno: alla fine fu secondo posto alle spalle dei promossi cugini brindisini.

Ma la stagione dei record casalinghi assoluti fu la seguente. Nel 1972/73 il Lecce che iniziò ancora con Corradi per poi passare a Neri conobbe solo vittorie al Via del Mare: 19 in altrettante gare disputate. Compreso il 2-1 all’Avellino che non bastò ad avere la meglio dei campani nella classifica finale. Stadio leccese sempre più blindato, ma biancoverdi in B per i 3 punti in più totali.

En plein solo sfiorato un anno dopo, quando i giallorossi, passati nelle mani di Giacomo Losi, le vinsero tutte in casa, fatta eccezione dell‘1-1 con il Frosinone. Pari che costò caro alla fine dei giochi, poiché fu perso quel punto che separò i salentini (anche penalizzanti di una lunghezza) dalla vetta conquistata dal Pescara. La semi perfezione non bastò.

Il treno inarrestabile tra le mura amiche dal nome Lecce si fermò, dopo un’altra annata esaltante ma sfortunata. Nel 1974/75 i giallorossi in casa viaggiano ancora bene, ma pareggia un po’ troppo e non tiene il passo di Catania e Bari, costretto ad accontentarsi della terza piazza. E, soprattutto, il 25 maggio del 1975 al Via del Mare c’è di nuovo la Salernitana, che come quasi cinque anni prima fa festa: 1-3 finale e record interrotto.

Quello era un Lecce costantemente tra le big del meridione, amatissimo dalla sua gente. E, come abbiamo visto, storico per i record che era in grado di inanellare. Un Lecce che poi nel 1976 raccolse, finalmente, quanto seminato nelle stagioni precedenti, andando a conquistare una promozione in Serie B dal sapore di liberazione. Alla fine, tra tutti, il risultato più bello ed importante.

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Gianni4
Gianni4
6 mesi fa

Ricordo lo stadio sempre pieno e nonostante non esistessero gli ultrà il tifo era incessante e colorito, e ricordo anche che i risultati delle trasferte si conoscevano solo la sera alla domenica sportiva, non essendoci sino al 1976 le radio private che seguissero le nostre partite. All’epoca quando c’erano delle vittorie significative fuori casa c’era sempre un folto gruppo di tifosi che aspettava il pulman della squadra vicino a Porta Napoli fino al mattino dopo per festeggiare con loro i due punti. La sofferenza e la delusione ad ogni fine campionato erano infinite, ma quando finalmente arrivò la serie B dopo 27 lunghi anni fu l’apoteosi. Chi ha vissuto quegli anni, nonostante non sia più un giovincello, ama e sente suo il Lecce in una maniera che oggi non si può nemmeno immaginare.

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6 mesi fa

Lo stadio con il fossato….e chi lo salta..forza Lecce

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6 mesi fa

Beh, in casa si vinceva praticamente sempre. Il pareggio era come la sconfitta.

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6 mesi fa

….però erano gli anni in cui si arrivava secondi in C.

Anto
Anto
6 mesi fa

Ero un bambino…un amore nato allora..e mai finito ❤

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6 mesi fa

Gli anni del mitico presidente solombrino… arrivavamo con 10 punti di vantaggio e poi perdevamo tutto nelle ultime giornate

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6 mesi fa

Purtroppo nel 73/74 quello che peso’ di più non fu il pareggio con il Frosinone ma il rifiutarsi di giocare a Marsala (per l’assenza dell’arbitro designato) con conseguente sconfitta a tavolino e penalizzazione di un punto. Punto che non permise di arrivare a pari punti con il Pescara. Se quel giorno il Lecce avesse giocato a MARSALA avrebbe potuto riscrivere la storia ma forse il Lecce o meglio la società dell’epoca non era ancora pronta per il grande salto avvenuto poi con la costituzione di una SPA

Corrado
Corrado
6 mesi fa

Lo ricordo come fosse ieri

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