PROGETTO TECNICO. “In società siamo pochi ma buoni. Nessuno invade il settore degli altri. Nel calcio tutti vogliono fare i direttori sportivi ma io mi occupo di ciò che mi compete. Il d.s. ha un budget da rispettare, tra acquisto dei cartellini, stipendi, commissioni agli agenti, e piena libertà nelle scelte, all’interno di quei numeri. Corvino è un maestro perché non solo rispetta il budget ma te lo migliora. La strategia è quella di investire su giocatori che abbiano una prospettiva e di evitare i vuoti a perdere, facendo contratti corti ai più esperti. Il settore giovanile, poi, è prezioso per noi: in prima squadra abbiamo 6 ragazzi provenienti dalla Primavera”.

PLUSVALENZE. “In una rosa dall’età media di poco superiore ai 23 anni, i titolari e le riserve quasi si equivalgono e, su 28 giocatori, solo 2-3 sono prestiti e il resto tutti di proprietà. Quest’anno avremmo potuto fare ancor più plusvalenze, viste le richieste sul mercato, ma l’obiettivo deve essere la permanenza e il consolidamento in Serie A. Se riusciremo a salvarci per il secondo anno di fila, il paracadute in caso di retrocessione salirebbe a 25 milioni e sarebbe una sicurezza in più per la tenuta complessiva del progetto”.

CIFRE. “Già al 30 giugno 2023 avevamo ridotto l’indebitamento di qualche milione. In questa stagione abbiamo accelerato. I debiti finanziari sono ormai poca roba. Oggi le banche mi cercano, le ringrazio e dico di no, così risparmio in interessi passivi. La Banca Popolare Pugliese ci dà un plafond di 5 milioni ma io non ho anticipato nessuna fattura. Quanto alle pendenze fiscali, le abbiamo rateizzate in 5 anni”.

NORMA SALVA CALCIO. “È stata una battaglia portata avanti da Sticchi Damiani ma qualcun altro si è preso i meriti. Se il Lecce si salva e Corvino compie un’altra campagna trasferimenti con i fiocchi, l’anno prossimo il debito pregresso lo azzero. Tant’è vero che stiamo pensando di investire 5 milioni per il centro sportivo. Un giorno riusciremo a realizzare l’intendimento del presidente: pagare gli stipendi ogni mese, senza aspettare la scadenza federale dei tre mesi”.