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I numeri di Lecce-Parma 2-4: giallorossi sconfitti creando tantissimo e subendo poco

Le statistiche della partita di Coppa Italia segnano la produttività del Lecce, ancora incapace di tradurre in gol più occasioni create

Il Lecce lascia la Coppa Italia dopo l’ennesima rimonta stagionale e si arrende nel finale a causa dell’autorete di Pongracic, seguita poi dal rigore realizzato da Man. L’episodio in cui è occorso sfortunatamente il croato è la fotografia di una partita dove tecnicamente i padroni di casa hanno fatto il loro, creando occasioni e non concedendo molto al Parma. Il risultato però parla di quattro reti incassate in casa dalla capolista della Serie B. Gli ospiti si sono dimostrati molto più determinati e aggressivi nel far girare a loro favore i (meno) episodi favorevoli. Lo ha confermato D’Aversa in conferenza stampa, gli episodi arbitrali, senza eccessive proteste, hanno oggettivamente inciso e i numeri evidenziano i fatti.

Il Parma ha segnato 4 gol in 5 tiri in porta e 6 conclusioni totali con 1.24 di xG “gonfiato” dallo 0.76 del rigore di Man. Ben altra pasta rispetto al 3.4 del Lecce diluito su 18 conclusioni e 6 in porta. L’allenatore lo ripete da tempo: serve maggior cinismo. L’ultimo dei 20 tocchi in area è stato il sinistro di Banda sparato sopra la traversa (0.26 di xG) pochi attimi prima dell’autorete di Pongracic su iniziativa di Man. Il crocevia della partita è stato lì. Piccoli, schierato titolare, ha accumulato 2.50 di xG in ben sette conclusioni. Oltre al gol, conquistato su respinta del portiere sul primo tiro, l’ex Atalanta avrebbe potuto (e dovuto?) festeggiare la doppietta al 78’ (parata di Corvi alla disperata, 0.37) o all’86’ (colpo di testa alto dall’area piccola, 0.54).

Gli aspetti negativi arrivano appunto dai pochi duelli difensivi vinti, il 58,93%, sottomedia rispetto a un dato che già deve migliorare. Ramadani, troppo spesso solo a campo aperto in fase di copertura, si è fermato al 50%. Numeri più alti per Touba (71%) e Pongracic (75%), sfortunato Gallo (60%). Dalla fascia del palermitano, sconfitto da Hainaut prima della rete di Sohm e in ritardo in scivolata sull’allungo di Coulibaly poi chiuso da Brancolini. Tra le buone cose fatte vedere da Berisha c’è anche la sostanza in copertura. Il deb albanese ha vinto 6 duelli difensivi su 8 (75%). C’è stata poca precisione nei lanci lunghi (ok 19 su 33) e solo due passaggi smarcanti su 9 hanno generato situazioni offensive.

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giuseppe
giuseppe
5 mesi fa

4 2 3 1 modulo che garantisce in questa fase un maggiore equilibrio a centrocampo con Strefezza ( uomo di qualità) a ridosso della punta che garantisce la fase di rifinitura, conclusione ed anche la fase di centrocampo. Rafia, Oudin e Gonzalez da panchina , Piccoli e Sansone per concretezza, affidabilità ed esperienza prime scelte. Kaba e Blinn indispensabili per il centrocampo.

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