La prestazione sopra le righe con tantissimo sacrificio e lotta indomita in fase difensiva evidenzia il contributo di Ylber Ramadani alla causa del Lecce. Il nazionale schipetaro, vicino alla qualificazione a Euro 2024, ha coperto in lungo e largo le falle del centrocampo del Lecce contro l’alta qualità dell’attacco romanista. Arrivato per sostituire Hjulmand, Ramadani, di caratteristiche tecniche diverse dal danese, si trova spesso a rammendare situazioni difficili opponendosi a più avversari e, fisicamente, spendendo tanto sul piano dell’energia. E’ il costo da pagare per l’identità tattica imposta da D’Aversa e il regista, al pari dei compagni, punterà a limare alcuni dettagli nel suo primo anno in Serie A.
Nonostante la sconfitta maturata nel finale, Roma-Lecce 2-1 resta la miglior partita a Lecce di Ylber Ramadani. Come accaduto, con intensità minore, a Monza, l’albanese ha dato sfoggio di corsa e interdizione contro squadre con linee mediane molto qualitative. All’Olimpico, i salentini, schieratisi in avvio col 4-2-3-1 con Rafia poi rinculato nel classico 4-3-3, hanno subito il forcing iniziale della squadra di Mourinho. L’apporto del numero 20 ha ridotto per quanto possibile l’onda d’urto capitolina.
I numeri raggiunti da Ramadani durante Roma-Lecce narrano una prestazione che sbaraglia tutte le altre. L’ex Aberdeen ha giocato al fianco di con Kaba (male nel primo tempo e poi riscattatosi) e Rafia. Ben 17 intercetti palla e 19 recuperi (di cui 6 nella metà campo avversaria) sono dati molto superiori alla media stagionale, ferma a 5,37 per gli intercetti e 10,32 per i recuperi. Certamente, Ramadani ha dovuto tamponare anche per errori altrui, ma, nell’evento negativo, resta l’evidenza offerta.
Nell’ultima gara, spicca anche il numero di passaggi, superiore a tutti i precedenti appuntamenti. Di 49 passaggi (46 con la Lazio all’esordio), Ramadani ne ha recapitati a destinazione 36. Il 73% di precisione è un sottomedia, ma la fase di costruzione del Lecce va parametrata anche alla qualità dell’avversario. Il rovescio della medaglia numerica è il dato top anche sulle palle perse, 15 (3 più di Lecce-Sassuolo) in una partita in cui Ylber è stato il faro sia nella fase di apnea sia quando si è trattato di creare.
Ramadani è al momento lo stachanovista del gruppo di D’Aversa. Schierato sempre nei 13 match stagionali (11 in A più 2 in Coppa Italia), ha già accumulato 1149’ di gioco, 24 in più di Marin Pongracic e 69 di Wladimiro Falcone. Aggiungendo anche tre partite giocate nel 4-2-3-1 dell’Albania a settembre e ottobre al fianco dell’interista Asllani, Ramadani ha di fatto saltato solo una gara, l’amichevole giocata dalla selezione allenata da Sylvinho contro la Bulgaria. Di fatto e basta, perché seppur per un minuto di gioco, Ramadani è entrato nel tabellino della gara rilevando prorprio Asllani al 90’.
Strefezza,Blinn,Ramadani e Baschirotto sono calciatori insostituibili nella economia della squadra.
tra poco arriva Blin!
L’ unico a non mollare mai!!! Dovremmo giocare almeno con due centrali di centrocampo affiancandoli uno come Kaba o Berisha!!!
Non può sempre mantenere il centrocampo da solo, come faceva Hyulmand!!!
Ci vorrebbero 11 Ramadani💪