La prossima designazione di Rosario Abisso nei match del Lecce di certo non sarà accolta bene (non solo) dai superstiziosi. Al netto dei paletti di un regolamento Var forse poco ragionevole ma drammaticamente coerente nell’applicazione dei suoi interpreti, la decisione di annullare il 3-2 di Piccoli al minuto 94 ha tolto al Lecce la gioia di una rimonta storica, forse irripetibile, contro una big.
La rete è stata annullata per un pestone (o step on foot per utilizzare i termini del linguaggio arbitrale) di Piccoli a Thiaw. L’attaccante del Lecce ha toccato il piede del difensore tedesco involontariamente camminando all’indietro in attesa del lancio dalle retrovie. Da lì, oggettivamente, Piccoli ha avuto una porzione di spazio per stoppare e confezionare il tiro al fulmicotone che ha beffato Maignan. Dopo la rete, nessun giocatore del Milan, a partire dallo stesso Thiaw, si è scagliato verso Abisso per protestare. Conta poco, ma è un passaggio che rende ancor più iper-burocratico l’uso dello strumento Var.
Qui ciò che è successo sul campo. La chiamata al Var, ben ritardata dopo l’esultanza per la rete, è giunta perché Abisso, voltato in altra direzione rispetto al contatto Piccoli-Thiaw, è stato richiamato al Var per giudicare sullo schermo l’incontro tra gli scarpini dei due. L’interrogativo forse troppo sincero è: quanti contatti così veniali sarebbero stati fischiati durante un’azione di gioco in qualsiasi gioco del campo? Fatto sta che il ricorso all’on field review, vista anche la coerenza, discutibile o no, della classe arbitrale nella lettura degli episodi (vedasi Gendrey su Pereyra in Lecce-Udinese e/o il rigore assegnato ai friulani nella vittoria contro il Milan), non poteva che portare ad altro esito.
Non è la prima volta che il Lecce si trova a leccarsi le ferite dopo una direzione arbitrale quantomeno discutibile di Rosario Abisso. Era l’8 dicembre 2013 quando il palermitano diresse Frosinone-Lecce 3-1, primo crocevia di un campionato di Lega Pro maledetto per i salentini. Dopo il vantaggio di Miccoli, Abisso assegnò un rigore per un mani di Diniz al limite dell’area e lo negò poco dopo per braccio aperto di un difensore ciociaro su tiro al volo di Miccoli in area.
Andando ancora indietro nel tempo, Abisso fu ricordato per le tre espulsioni in Lecce-Sudtirol 0-1 della Serie C 2012/2013. Nella ripresa della gara vinta dai bolzanini grazie a Pasi, Abisso mandò fuori dal campo per proteste prima l’allenatore del Lecce Franco Lerda, poi il medico sociale Giuseppe Palaia e, nella ripresa, Emanuele Foti, oggi vice di José Mourinho alla Roma. I padroni di casa, oggettivamente già tesi e nervosi in un campionato che divenne poi un incubo tra girone di ritorno e playoff, incapparono nella direzione cervellotica e protocollare di Rosario Abisso.
Mica c’è solo lui, paieretto appunto Giulia, Maresca chiffi vedere le loro prestazioni arbitrali fanno venire la pelle d’oca, abbiamo una classe arbitrale oscena, disonestà e scadente.
Era giuia
E menomale che è di Palermo!
Abisso storicamente ostile al Lecce e in malafede, non dimentichiamoci della b a s t a r d a t a dello scorso anno in casa con il Monza due rigori per fallo di mano evidente e indiscutibile non dati (VAR assente non pervenuto), inoltre tifoso del Milan, e’ nota la foto che circola in rete di lui bambino con la divisa del Milan e le trecce di Gullit, ma questo pezzo di mxxda ritorna sempre in circolo…e’ tutto uno s c h i f o, comunque sempre Forza Lecce, abisso abbande
Abisso “Arbitro non gradito” dissero i Tesoro
Lurdu tie e tuttu lu VAR…💩💩