L’omonimia con l’eroe biblico regge. L’ingresso di Nicola Sansone al 56‘ di Lecce-Milan 2-2 insieme a Gonzalez e Piccoli ha cambiato la storia di una partita che da ordinaria stava per divenire appunto leggenda. Il primo atto della ripartenza giallorossa è nato dal guizzo dell’attaccante nato a Monaco su calcio d’angolo spizzato da Blin. Il piattone in corsa ha gonfiato la rete alle spalle di Maignan e suggellato il primo gol con la maglia del Lecce. Dopo Parma, Sassuolo, Villarreal e Bologna, l’attaccante festeggia anche nel Salento, ripagando così la fiducia che il club ha riposto in lui dopo la fine dell’esperienza con i rossoblù.

Sansone è arrivato a Lecce a settembre a parametro zero. Pur allenandosi da solo in estate in attesa della chiamata, il 31enne ha dovuto accelerare per mettersi al passo con i compagni. Ciò che era poco da allenare, invece, il talento, la duttilità e l’abilità nel dribbling a creare superiorità numerica. Decisivo già con l’Udinese al momento dell’assist a Piccoli, Sansone, contro il Milan, ha anche servito a Banda l’assist del 2-2. Il Milan porta a bene a Nicola: con quello di ieri sono 7 i gol realizzati alla squadra rossonera, la più battuta dall’attaccante. Lo score sarebbe potuto essere ancor più massiccio: su pennellata di Gonzalez, Sansone ha colto l’incrocio interno dei pali per una doppietta indimenticabile.

I numeri dei 34 minuti di Sansone sono da calciatore decisivo a gara in corsa. Quattro tiri (con appunto un gol e un palo), 0,94 di xG sul totale Lecce di 1,94, 5 duelli vinti su 8 e anche 2/2 nei duelli aerei. Delle tre palle recuperate, due nella metà campo avversaria per avviare nuove azioni offensive per il Lecce. Roberto D’Aversa ha un’arma non da poco per il suo tridente offensivo. Un giocatore così completo, non era nelle corde dei giallorossi l’anno scorso. Da una parte, tanto cuore e professionalità per gridare a tutti di essere ancora in grado di spostare gli equilibri.