Lorenzo Casini ha descritto il suo punto di vista: “Per essere industria servono le fabbriche e per il calcio sono gli stadi, se guardiamo la situazione in Italia è disastrosa. Perché questo? C’è un problema giuridico amministrativo con i Comuni. Il calcio italiano è ancora il più competitivo anche se guardiamo gli altri campionati o le partite non di fascia top Se il governo cambia ogni 14 mesi che strategia può avere sugli stadi? Lo sport non chiede soldi, ma chiediamo di essere messi in condizione di produrre più risorse. Un’eccezione è rappresentata dal Viola Park della Fiorentina. Commisso in 30 mesi e con oltre 110 milioni ha realizzato un centro che il presidente Ceferin ha collocato nella fascia più alta di quelle europee. Le cose dunque si possono fare però con fatica e il nodo burocratico è fondamentale”.
Il dirigente, come si legge su tmw, si è espresso poi sul tema dei diritti tv della Serie A, appena assegnati per cinque anni a DAZN e Sky: “Ringrazio il presidente De Laurentiis, che conferma come la Lega sia un’associazione democratica dove le squadre possono esprimere le diverse posizioni, poi in questo caso si è arrivati a una decisione ad ampia maggioranza. Inoltre il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, ha confermato la bontà dell’accordo in un contesto difficile dove tutte le leghe, compresa la Premier, faticano a ottenere prezzi più alti di quelli a cui erano abituati”