“Il Frosinone era nel destino della mia carriera. Io sarei dovuto 20 anni fa qui, poi c’è stato un intoppo con il Perugia per cui lavoravo all’epoca che non mi liberò. Quindi ho dovuto scusarmi con la famiglia Stirpe con la quale si è creata un’amicizia che va al di là del calcio. Vi svelo una cosa che non ho mai detto: il presidente era arrabbiato con me per questa vicenda, poi mi invitò a Frosinone e fece un regalo a me e mia moglie. Da lì è nata questa amicizia e questa stima reciproca che dura da 20 anni. Tre anni fa mi ha chiamato e mi ha detto di ritornare perché ne aveva bisogno e ho accettato perché ero consapevole di andare in una società importante con un presidente che mi avrebbe fatto lavorare come piace a me”.
Sempre a Hit FM Radio a parlato anche del possibile addio anticipato di Matias Soulé.