Qual è stato il processo di avvicinamento del Verona al match di domenica?
“Il Verona è reduce da due settimane in cui probabilmente Baroni ha rivoltato la squadra come un calzino e ha provato a imporre la propria idea di calcio a discapito del 3-4-2-1 ormai classico. Il mister è a rischio e sa che, dopo essere stato graziato in seguito al k.o. di Genova, si gioca tutto. Immagino quindi che sia stata una pausa di grande lavoro”.
Quali sono punti deboli e di forza del collettivo di Baroni?
“Difficile trovare punti di forza in una squadra che non trova una vittoria da agosto, ma è chiaro che l’estro di qualche singolo, Ngonge in primis, potrebbe essere utile”.
Che opinione si è fatta la piazza scaligera, dopo cinque mesi di lavoro, del tecnico che ha fatto le fortune del Lecce nelle due precedenti annate?
“La piazza non può essere entusiasta, ma le colpe sono da distribuire. Se si prende Baroni, un tecnico che ha un determinato tipo di gioco, gli va costruita attorno una squadra per fare quel tipo di gioco. In caso contrario si brucia l’allenatore, cosa peraltro già capitata con Di Francesco e Cioffi”.
Che opinione hai del Lecce di Roberto D’Aversa?
“D’Aversa e il suo Lecce stanno rendendo forse al di sopra delle aspettative. Quattordici punti in dodici gare, alcuni ottenuti contro squadre di un certo livello, non sono male, soprattutto se consideriamo che i salentini sono anche stati sfortunati in qualche episodio…”.
Come dovrebbe scendere in campo l’Hellas contro i giallorossi?
“Io credo che Baroni potrebbe cambiare modulo e affidarsi al “suo” 4-3-3. Chi scenderà in campo, però, non è facile da capire”.
Baroni primo in classifica di esoneri