Un primo tempo senza palle-gol e grandi sussulti, basato perlopiù sul confronto tattico tra i due schieramenti, a tratti a specchio, e una ripresa in cui dopo gli episodi la bilancia è quasi protesa dalla parte empolese. Il Lecce, alle corde nel finale, ha però tenuto botta grazie alle 6 parate (4 di riflesso) di Wladimiro Falcone sempre più formato nazionale. Dei 2.17 expected goals dell’Empoli, 0.91 sono stati evitati dal portiere romano, sontuoso, oltre i riflessi su Grassi al 55’ e Luperto al 78’, anche di piede su una giocata di Cancellieri partito comunque in leggero offside.
L’Empoli recrimina per la mancata vittoria a seguito della pressione nel finale. L’indice xG del Lecce si è fermato a 0.63 in un computo dei tiri totali sostanzialmente equivalente. I padroni di casa hanno tirato 15 volte (5 in porta), 13 conclusioni per il Lecce (5). Differenze, anche sostanziali, di pericolosità. A partire dal gol di Banda, i giallorossi hanno tirato 8 volte (3 in porta) su 13 da fuori area, al contrario delle 3 (2) dell’Empoli. Il dato negativo è il numero di tocchi in area concessi all’avversario. L’attacco empolese ha toccato 38 volte il pallone nei sedici metri, più di altre avversarie anche più quotate: Monza (36, ma incide la superiorità numerica), Juventus (31) e Roma (28). Nel sommario equilibrio di possesso palla (48.56% per il Lecce contro 51.44%), l’undici di D’Aversa ha concesso troppo il fianco nel finale.
Dall’altra parte, la produzione di gioco, con una crescita nei duelli totali vinti, data perlopiù dai confronti in attacco, (51,27%) non ha portato a un dominio territoriale nel primo tempo. Banda, come ammesso dal tecnico, è stato centrale nel gioco: 29 duelli innescati con il 52% di successo. Le occasioni a firma Pongracic (0.10 al 7’), Dorgu (0.03 al 13’), Piccoli (0.15 al 19’) sono sì arrivate nei primi venti minuti di gioco, ma nel mentre dall’altra parte Bastoni e Cancellieri (due volte) si affacciavano nell’area di Falcone. Stante la difficoltà del Lecce sugli spioventi, l’Empoli ha operato più cross (22 a 12, recapitati 12 a 5) e da mischie sono nate più occasioni.
Anche se il dato sui duelli totali è sopramedia, ad Empoli è calata l’efficienza nei duelli difensivi (50.62% contro 59%). D’Aversa predica determinazione, concetto da tradursi individualmente sul campo nel contributo che ogni singolo dà in un calcio dove gli uno contro uno sono centrali, specialmente per il Lecce vista la scelta di operare un calcio aggressivo. Male Dorgu (2 duelli vinti su 6, persi tutti quelli per vie più centrali), Ramadani (3 su 8 e solo 6 intercetti palla su 42 di squadra) e Gallo (1 su 7), mentre, oltre alla garanzia Baschirotto (4 su 5 e 12 recuperi palla), più efficacia per Gendrey. Il francese ha vinto 5 duelli su 8 e ha recuperato 11 palloni, guidando anche però lo score delle palle perse a 11, davanti a Banda (10) e Ramadani (9). In questo dato, l’Empoli ha beneficiato della prestazione positiva di Cambiaghi, che, oltre a propiziare l’autorete di Rafia, ha vinto il 68% dei duelli. Luperto, oltre a sfiorare il gol dell’ex due volte, ha limitato Piccoli e Krstovic: per il leccese capitano dell’Empoli 70% di duelli ok.
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