Gendrey presenta così il suo Salento: “La gente viene qui perché sembra di stare in vacanza, puoi andare al mare a Torre dell’Orso, visitare Otranto, la cava di bauxite, posti che non posso avere in Francia”.
E poi sui suoi inizi: “Il calcio è la mia vita. Ho iniziato guardando in tv giocatori come Zidane e ho capito subito che volevo praticarlo. Ho la fortuna di guadagnarmi da vivere, poter sostenere una famiglia e provare emozioni che nessun altro lavoro potrebbe darmi. Ho iniziato nel mio paese divertendomi con gli amici, ridere e gradualmente è diventato più serio. All’inizio volevo divertirmi e basta”.
Il trasferimento ha cambiato la storia calcistica di Gendrey: “Lecce mi ha aiutato molto perché mi è mancata la fiducia quando ho iniziato a giocare tra i pro (all’Amiens, ndr). Quando sono arrivato a Lecce ho costruito la mia fiducia grazie al direttore e all’allenatore, il loro sostegno mi ha dato fiducia e spunta. Dovevo iniziare a credere in me stesso nel modo in cui giocavo, e ho sentito l’amore che questa città ha per il calcio. Dove vivevo in Francia era diverso, ed è per questo che adoro qui”.
Il terzino racconta: “Ho avuto un allenatore che mi ha fatto migliorare, mi ha fatto venire voglia di puntare in alto e di concentrarmi davvero sul calcio. Da lì l’ho seguito in un club chiamato Chantilly, poi sono stato scoperto dall’Amiens, militava nella terza serie. Da lì ho capito il professionismo e cosa migliorare. L’esperienza mi ha fatto capire cosa serviva per diventare un pro. Quando sono arrivato a Lecce mi hanno raccontato tantissimo dell’atmosfera allo stadio, pieno a ogni partita. Mi impressionano anche in trasferta, sono sempre tantissimi. Ci chiedono fotografia per strada e ci fanno sempre complimenti, ciò dà fiducia”.
Gendrey chiude la chiacchierata dalla vetta del campanile di Piazza Duomo: “Voglio solo dare gioia ai tifosi quando vengono a vedere la partita, la Serie A è importante per i tifosi. Devo continuare a far sognare questa città. Qui ho trovato tutto ciò di cui avevo bisogno, la gente ci sostiene anche quando non andavo bene, avevo bisogno di questa fiducia come calciatore e uomo. Se dovrò lasciare questo posto ricorderò per sempre il passaggio in serie A grazie a Lecce, e mia figlia nata a Lecce. Non lo dimenticherò mai. Rappresentano le gioie e i momenti belli che porterò per sempre con me”.
è in crescita, meritato rinnovo del contatto