Il popolo giallorosso è unito e mostra la sua compattezza anche nei momenti difficili. Al “venite sotto la curva” urlato ieri al fischio finale i presenti nel freddo del Via del Mare, partendo da chi scrive, erano avvolti da sensazioni contrastanti. La razionalità impone calma ma allo stesso tempo analisi totale di un percorso che vede il Lecce con la testa fuori dalla zona rossa nel pieno di un ciclo terribile dal punto di vista del calendario. Un punto in cinque gare non può essere accolto con atteggiamento gioviale anche se gli avversari, oltre al Cagliari in casa, si sono chiamati Atalanta, Inter, Lazio e Juventus (con trasferta per le prime tre). E fa male anche se viene dopo una serie positiva di cinque risultati utili. Finendo l’aspetto matematico, costringe a pensare il fatto che si sono giocate sinora 21 partite e più della metà dei punti, 11, provengono dalle prime cinque gare. Lo sottolineiamo non per autolesionismo, ma per essere nel pieno addentro al percorso che una squadra come il Lecce deve compiere per arrivare all’obiettivo della salvezza.
FORSE UN SIMBOLO. Smaltiti i fumi dell’entusiasmo, il Lecce ha pagato la poca consistenza del centrocampo e ha conservato l’imbattibilità negli scontri diretti anche grazie a un super-Falcone. Chiunque, ad oggi, darebbe a Wlady la palma del migliore in campionato sinora. Senza ombra di dubbio. L’assenza di un singolo pronto a insidiare il trono del portiere da un lato potrebbe esaltare la coralità del gioco offensivo (Lecce tra le cooperative del gol del campionato), dall’altro descrivere i rischi, fisiologici, dell’atteggiamento imposto in campo per proseguire nel percorso. L’assenza in attacco del singolo spacca-partite (alla Berardi per il Sassuolo, Candreva-Salernitana) incide, anche se dietro al portiere, in una sorta di classifica generale, potrebbe insidiarsi già Banda, il cui non tardo ritorno dalla Coppa d’Africa potrebbe essere non remoto.
LE CERTEZZE. Nelle ultime partite anche contro le big il Lecce ha giocato bene per un minutaggio che è spesso superiore a 45’. D’Aversa deve insistere su quest’aspetto tenendo alto il morale dei suoi ragazzi. Dei blocchi mentali rischiano di indurre a strafare. Succede a Krstovic, probabilmente un po’ ossessionato da quel gol che manca da Lecce-Sassuolo. Dire che il montenegrino stia giocando male, per il ruolo che è chiamato a ricoprire, è però sbagliato. In più, altri singoli, anche in quel centrocampo che tempo fa soffriva, si esprimono bene nei loro compiti (Kaba, Gonzalez e Ramadani). La difesa, ieri, ha pagato il “solito” problema di marcatura sugli spioventi diretti al secondo palo, ma restano sei le squadre dietro alla voce gol subiti
FATTI. E allora? Il Lecce deve lavorare insistendo sull’atteggiamento offensivo. L’idea imposta da Roberto D’Aversa è coerente con quanto a disposizione. I paragoni con la stagione passata hanno senso fino a un certo punto, vedasi la diversa concorrenza. Col tempo, il Lecce è diventata una squadra sprizzante che tiene il pallino del gioco anche con le grandi e crea i presupposti per colpire. Schietto da dirsi, ma ieri Allegri l’ha vinta di palle inattive e ripartenze, elogio alla praticità oltre alla naturale superiorità tecnica dei singoli, difesa granitica e Vlahovic ora Re Mida. Se il “creare i presupposti senza metterlo dentro”, problema confermato anche da Baschirotto ieri, si ripete per tante giornate c’è qualche correttivo da apportare. In primis, restano gli errori di rifinitura (altro ritornello). Si potrebbe pensare che l’ultima vittoria (Ramadani-gol in Lecce-Frosinone 2-1) sia giunta mentre D’Aversa si sbilanciava con due punte, ma il momento della partita era particolare.
SVOLTA. Il rischio che un campionato più che sufficiente, a tratti anche più che buono come sta facendo il Lecce, quest’anno non basti per la salvezza al momento c’è. L’Empoli di Nicola ha vinto con triplo Zurkowski al Monza, i proclami di Pippo Inzaghi, un Verona che perde di misura a Roma sbagliando un rigore con pochi effettivi in attesa dei rinforzi non vanno trascurati, anche se la priorità del Lecce è lavorare sul bottino di punti, ieri quantificati da D’Aversa in 16/17. L’unità con il pubblico, presente e intento a sostenere, deve dare tranquillità e benzina nelle gambe a tutti. Con la solita scientificità e senza cadere in proclami, vista l’importanza del percorso alla lunga, Genoa-Lecce diventa un crocevia. Oltre a centrare la prestazione, come accaduto quasi sempre quest’anno, Baschirotto e compagni devono uscire da Marassi con un risultato positivo per evitare il rischio di finire punto su punto e approcciarsi con slancio a una fase del calendario dove, Inter a parte, si può portare fieno in cascina.
CAPITANO AI MARGINI. La puntualizzazione sul difensore veneto condottiero di squadra apre la descrizione sul destino di Gabriel Strefezza. Il maggiore interprete offensivo, per continuità tra B e A, del Lecce di Baroni è ormai un elemento quasi ai margini delle scelte. Gabri Maravilha è diventato prima il vice di Banda e poi di Oudin. Il francese, quando non graffia palla al piede, raggiunge raramente la sufficienza. Il punto di rottura (evidente?) si è raggiunto poi con la scelta tecnica per il lancio di Pierotti, da poco in Italia, al 21’ della ripresa proprio al posto di Oudin. A mercato aperto, difficile non pensare a un futuro lontano dal giallorosso. Il commento a fine gara dell’allenatore fa eco con la lettura di Stefano Trinchera su Strefezza di mercoledì scorso. “Alzando il livello qualcuno potrebbe avere voglia di trovare una piazza dove può essere protagonista”, ha detto il ds.
AMORE E RESPONSABILITA’. Il “solo per amore” della Curva Nord a chiusura di Lecce-Juventus è, e deve esserlo, più forte della tendenza a vedere solo il negativo. Società e squadra puntano alla crescita e la maturità di un pubblico appassionato deve essere linfa vitale che fa lavorare con passione ogni mattina anche se la battaglia contro le possibilità economiche di altri sembra impari. Le condizioni giuste per compiere la scelta giusta e proseguire nel percorso ci sono, sul campo ora raccogliere i frutti di quanto fatto e gettare il cuore oltre l’ostacolo è però un dovere. E, condiviso con l’area tecnica, una responsabilità.
Forse è il caso di mettere in discussione le scelte dell’ allenatore. Sicuramente parecchi errori tattici.
Ieri Trinchera un po’ nervetto in tv ha attaccato l’unico – o comunque uno dei pochissimi giornalisti – che sa fare il suo mestiere, peraltro con garbo e assoluta competenza. Che poi Trinchera parla di autonomia e rispetto dei ruoli è un tantino ridicolo. Lo sappiamo tutti. Piuttosto a lui chiederei di dermaku, e non aggiungo altro.
D’Aversa in ogni squadra da lui allenata è stato esonerato…. A Lecce x piangercelo 😓
Via D’Aversa da Lecce Viaaaaaa
Facciamoci il segno della croce e andiamo avanti con questo allenatore… però inutile girarci intorno…ha demoralizzato Strefezza e Blin intestardendosi con Oudin che è veramente inguardabile in serie A. Comunque per lui parla la sua carriera. Tre squadre allenate e tre esoneri.
Comunque col fatto che non c’è il secondo portiere manca la concorrenza e ci sono partite che Falcone fa cagare ci vorrebbe uno esperto
Esatto, sarebbe già in una grande squadra o in nazionale se fosse un portiere completo
Dalla pessima gestione di Strefezza, a cui si parla di scelta tecnica quando gli preferisci pure Oudin, uno che passeggia in fascia, alle sostituzioni fatte sempre per ruolo e senza criterio, allo scarso coraggio di non cercare mai soluzioni innovative anche quando perdi, al monotono modulo mono palla in cui passi agli esterni e fanno loro, un gioco in cui Kristovic, che non è male, è sempre isolato, mai un pallone giocabile. Speriamo che D’Aversa riprenda lo smalto delle prime partite e cerchi di studiare soluzioni anche nel corso delle gare sennò ci massacrano
La bussola e’ sparita da 4 mesi…
Tutti uniti ricominceremo a fare punti abbiamo giocato con squadre forti e la media salvezza per ora è 32 punti quindi se quelle dietro non cominciano a correre basterebbero altri 11 punti.
Purtroppo quelle dietro son sveglie…Empoli non è spacciato come sembrava…udinese si riprenderà….🙄
Caz@o scrivi, 32 punti… Ma ne capisci di calcio?
Prendete scommesse da serie C dalla Papuasia e poi questi sono gli obiettivi!
Via D’Aversa da Lecce!
Tutti uniti verso l’obiettivo, avanti Salento 💛❤
Obiettivo serie B
Sappiamo che nel Lecce manca un centrocampista di qualità che faccia da trequartista a supporto degli attaccanti, sappiamo che Corvino lo sta cercando in Europa ( De Wit ? ) ma intanto, perchè non provare a lanciare il nostro talento Medon Berisha ? lo abbiamo in casa , è giovane ed avrebbe l’età giusta per essere lanciato. Mi piacerebbe molto vederlo in prima squadra.
Via Corvino da Lecce
Barese fake tornatene in C galletto vallespluga
Su@a brindisino… Vai a tifare brindisi…non è sito per te questo.
Da Baroni a D’Aversa…. Mai Na gioia!
Oimmena poveru Lecce.
Ancora ci sono dubbi? Allenatore da cambiare e basta…..è inutile nascondere….se esonerato per 2 volte ci sarà un motivo…..
Ma io dico una piazza ridicola come il COMO ha una media spettatori da 2.913 di due anni fa a 5.528 di quest’anno che è seconda in classifica.
Hanno trovato una proprietà americana ricchissima.
Il problema è che ai nostri dirigenti piace questa giostra, si divertono sena mettere una lira e i tifosi che una volta gridavano semeraro uomo di mer**da a uno che ha messi di tasca sua 80 milioni di euro, li venerano e li esaltano (anche se ai primi problemi vediqamo quanti ne rimarranno).
Se sono tifosi come dicono si facciano da parte e mettano il Lecce seriamente in vendita e vediamo quanti si interessano ad una società con 21mila abbonati.
Concordo pienamente ,la giostrina gli piace perché offre visibilità
Anche la Roma ha una proprietà americana ormai da anni e vedete la situazione… a Roma stanno rimpiangendo i tempi dei vari presidenti Viola, Sensi etc,…
😂😂😂 dai Baresi finitela di scrivere qui 😂😂
sarebbe facile cadere negli insulti, chiamarti Fake, barese (ovviamente insulto limitato alla rivalità sportiva anche bella nella sua asperità), ma la reazione più istintiva è il sorriso. Perché il tuo commento, come altri simili di utenti che guarda caso sbucano in periodi di difficoltà, deve scaturire solo questo. Errare è umano e anche questa società probabilmente ha compiuto o compirà piccoli errori di valutazione. Il problema però è più grande, perché la mente di tanti commentatori al giorno d’oggi ha un peso maggiore rispetto alla chiacchiera da bar che al massimo faceva ridere tre persone. Ai tempi dei social tendiamo a creare icone, miti per poi infangarli, signori riflettiamoci su.
Sempre dalla parte della critica costruttiva, alla larga sempre da questi funghi velenosi e dalle loro illazioni tossiche per un modello di calcio, senza fondi senza milionari, che oggi ci tiene uniti, vicini allo stadio e davanti la tv per chi purtroppo è lontano.
avanti Lecce
non vi curate di loro ma guardate, tifate e criticate con raziocinio
A me va bene tutto, anche di scendere da ultima per costi di gestione, seppur dopo 20 mln sul mercato. E in tal caso si ammetterà senza troppi giri di parole e con assoluta serenità che Corvino ha sbagliato la campagna di rafforzamento, nonostante un campionato dove tranne juve e Inter, regalano punti un po’ tutte le squadre. Tuttavia c’è una cosa che vorrei capire più di tutte, l’unica che da sola potrebbe spiegare tante cose, ovvero se l’allenatore è libero dall’oggi al domani di cambiare modulo. Ribadisco il concetto, nella speranza che un giornalista ardito possa eventualmente girare la domanda al direttore o al presidente, anche se rischia l’accredito..: D’Aversa è libero di schierare i suoi con un modulo diverso del 433? Grazie per quello che potete dirmi al riguardo.
Sarebbe bastato prendere un allenatore capace non uno che veniva da due esoneri,certo è che l’allenatore capace non si fa’ fare certo le formazioni dagli altri, perché non si spiega come anche quest’anno con un organico molto più forte, si stanno facendo gli stessi identici errori dell’anno scorso
ma dove lo vedi questo organico forte.
l’anno scorso avevi hjulmand e umtiti e uno strefezza al centro del progetto che ha fatto 8 gol.
Già Baroni ha fatto un miracolo così.
Abbiamo preso l’ennesimo scappato di casa e dobbiamo assistere anche a oudin che è semplicemnte impresentabile sulla fascia che schitta un pallone a partita.
E’ una società che deve cambiare proprietà.
ste ricette fatte a casa hanno rotto i co..oni
Il calcio si è sempre fatto con i soldi.
Mettano in vendita il Lecce a chi se lo può permettere.
una società con un bacino di 21 mila abbonato non faticherà a trovsare un acquirente all’altezza.
VIA DA LECCE
Dobbiamo ritenerci anche fortunati della società che abbiamo per quello c’è solo da dire grazie, perché stai tranquillo che non ti comprerebbe nessuno specialmente con la politica mortadifame che ci troviamo. Il problema è che il DS DEVE FARE IL DS
Il problema non è nell’ambiente ma nello spogliatoio dove non si fa’ squadra, vedi l’azione dove Almqvist invece di passare la palla si intestardisce per poi perderla e prendere il contropiede del primo gol, ognuno gioca per sé stesso!
E la colpa è principalmente del mister che evidentemente non ha creato un gruppo!!!
L’idea imposta da D’Aversa è coerente con il materiale a disposizione…….bisogna prima capire quale è l’idea di D’Aversa( in confusione rispetto alle prime 10 partite iniziali) stabilire che Oudin e Gonzalez sono coerenti con il 433 lo score delle ultime 17 partite smentiscono tale affermazione, al contrario il 442 o 352 o 4321 potrebbe essere coerente con i calciatori a oggi a dospozione dell’allenatore.
La legna fatta durante la prima parte di campionato sta finendo, e il freddo inizia a insidiare. O manteniamo il caminetto acceso o ci costipiamo 🙂
Siete troppo buoni. Dimenticate che il mister pare un po’ in confusione. Non esiste solo il 433 e un bravo allenatore deve saper cambiare, anche a partita in corso ….si gioca anche con due punte. Poi i cambi sono spesso tardivi e sempre ruolo per ruolo. Manca un vero regista d’esperienza che detti la manovra. …basta con i soliti discorsi post partita autocelebrativi di una “buona prestazione”…le parole non portano punti.