L’allenatore parte dalla vittoria di cuore e dalla reazione: “Uno spartiacque? Sì, una vittoria di prestazione. Sul possesso palla hanno avuto di più, ma su occasioni e parate meglio noi. Terracciano ne ha fatte tante. Essersi ritrovati sotto avrebbe potuto essere una mazzata, ma con la spinta del pubblico, tutti uniti, l’abbiamo ribaltata come col Milan. Sarebbe stato difficile per me parlare di un’ottima prestazione dei miei ragazzi dopo una sconfitta. Quando vuoi una cosa nella vita la raggiungi a tutti i costi. Vedere esultare tutti è un segno importante. Ci tenevamo a vincere per i nostri tifosi. I numeri sono importanti in casa e fuori. Difficilmente ho avuto un seguito così di tifosi e a Genova c’è stato un dispiacere. Oggi tanta felicità, per la classifica e per noi stessi. Il fatto che il terzo gol l’abbia fatto un 2004 dimostra la politica della società, che crede nei giovani”.

Le fotografie della gara sono state la corsa di D’Aversa sotto la curva e l’abbraccio a Falcone dopo l’errore: “Scherzando gli ho detto che abbiamo vinto grazie al suo errore. Il suo giocare è una mia richiesta, bisogna fare un certo tipo di gioco. Falcone ha esaudito una mia richiesta e il gruppo è unito. Il campionato di Wlady merita una convocazione in Nazionale. Non è un errore. Il coraggio porta a una mentalità e alla creazione di palle gol facendo uscire le pressioni a vuoto. Le due punte? A Roma abbiamo creato tante occasioni e poi con le due punte non è più successo. Dipende dall’interpretazione. Ho aspettato a cambiare perché i ragazzi hanno fatto la partita. I gol loro sono dati da circostante ed è chiaro che è difficile riprenderla, se non giochiamo propositivi non ribaltiamo il risultato. E’ chiaro che con due punte devi giocare avanti, ma di fronte ci sono squadre che ti studiano. Giocando così abbiamo creato però 16 tiri in porta. Serve analizzare chi hai di fronte e migliorare l’aspetto che ci vede tirare 16 volte e rischiare di perdere”.

Sui momenti difficili e l’umoralità della squadra in uno stadio poi infiammato: “Durante quei momenti ho pensato a riprendere la partita, era impensabile non portare risultato. Sarebbe stato devastante. La scintilla è venuta, dopo il pubblico ci ha spinto. Le difficoltà ci possono essere, la Fiorentina non ha vinto ancora nel 2024. Serve ragionare sul percorso, ci sono momenti di difficoltà nell’arco di partite e campionati. Credo che questi ragazzi stanno facendo un ottimo percorso. Tra noi e la Fiorentina c’è una differenza di 38 anni e ci stanno gli errori. Non si accetta l’atteggiamento, ma loro non sono mai venuti meno. Il pubblico l’ha riconosciuto ed è nato un legame”.

Gonzalez ha dato un impatto devastante sulla rimonta: “A volte ci dimentichiamo che è giovanissimo, io ragiono su di lui come se fosse esperto, l’anno scorso è calato dopo un’andata spettacolare. Ha un potenziale enorme, due anni fa giocava in Primavera, ci stanno i momenti positivi e negativi. E’ successo così anche a Dorgu, non guardo la carta d’identità, ci sono categorie, giocatori forti e meno forti. Se sta qui va esaltato e va esaltato il suo gol che crede”

Anche l’apporto di Krstovic è stato importante: “Le prestazioni sta avendo. Come detto ieri, sia lui sia Piccoli hanno potenziale di doppia cifra. Non ci dimentichiamo che anche lui è giovane, è stato catapultato in A, si vede come lo marcano e spesso non gli fischiano fallo. Serve fiducia in questi ragazzi, è normale il calo, questi ragazzi hanno bisogno di fiducia”.

Blin ha fatto sentire la sua presenza: “Oggi è sceso con la fascia di capitano, è capitano a prescindere, se entra e se sta fuori. Ci è mancato molto, garantisce la prestazione a centrocampo e in difesa. E’ una fortuna averlo ed è bello aver vinto con lui capitano”.