Anche nel calcio, come nella vita, vi sono spesso singolari coincidenze, e una di queste caratterizzerà la vita del Lecce nelle prossime tre gare, in cui la squadra giallorossa affronterà nell’ordine Frosinone, Verona e Salernitana. Tutte e tre sono guidate da ex allenatori del Lecce: Di Francesco, Baroni e Liverani. Per loro, l’esperienza nel Salento ha segnato una tappa comunque importante, caratterizzata da vicende alterne e modalità diverse con cui si è concluso il loro rapporto.

DOPPIO ESONERO. Di Francesco iniziò praticamente a Lecce la lunga militanza in Serie A che lo avrebbe poi portato a guidare Sassuolo, Roma, Sampdoria, Cagliari e Verona: era il 2011, dopo aver guidato il Pescara dalla Serie C alla B e aver ottenuto una dignitosa salvezza tra i cadetti. Il Lecce, pur per liberarlo in favore del Pescara, intraprese una laboriosa trattativa. Ma a Lecce, Di Francesco pagò lo scotto dell’esordio con una squadra che sarebbe comunque retrocessa: trovandosi il Lecce ultimo in classifica, fu sostituito da Cosmi.

Liverani, dal 2017, fu protagonista del doppio salto dalla C alla A, seguito poi dal ritorno in B. Nonostante la pronta conferma, stava trattando con il Parma e la società risolse la questione esonerandolo.

BARONI.  E’ entrato ed uscito dignitosamente in punta di piedi: nel primo anno guidò la squadra verso un esaltante ritorno in A; l’anno successivo ottenne la salvezza con una settimana di anticipo, ma la conclusione del rapporto, pur con una stretta di mano, fu amara e non riguardò questioni economiche, ma di principio. Il Lecce proponeva il rinnovo per un anno, mentre lui ne chiedeva due, per cui le strade si divisero.

Per uno strano scherzo del calendario, a marzo i tre ex si troveranno ad affrontare il Lecce con lo stesso obiettivo: consentire alle squadre che ora guidano di approdare alla salvezza. La chiusura del loro rapporto non cambia, tuttavia, il ricordo delle loro alterne fortune alla guida del Lecce.