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A Frosinone si salva (o quasi?) solo il punto

Il pareggio contro i giallazzurri apre il trittico di scontri diretti. A freddo, non aver perso limita i danni, ma restano tanti nodi da sciogliere

Lo spicchio di settore ospiti che chiedeva di più al Lecce è la fotografia finale di Frosinone-Lecce 1-1, gara in cui si è sofferto tantissimo per uscire indenni dallo stadio Benito Stirpe. Ci si attendeva una reazione dopo le nette sconfitte contro Bologna, Torino e Inter ed è arrivato un punto. A basarci sui freddi numeri, il risultato è da accettare. Il Frosinone, un punto sotto il Lecce a 24, ha costruito, aggiungiamo come anche il Lecce, il proprio bottino in casa: 18 punti provengono da 6 vittorie e 3 pari tra le mura amiche.

I segnali positivi finiscono però qui. Attutita la partenza veloce del Frosinone, il Lecce è caduto ancora una volta da palla inattiva calciata sul secondo palo. Si è soliti dire che bisogna lavorare sul dettaglio per risolvere il minimo margine di errore e conquistare l’obiettivo salvezza, e sul dettaglio il Frosinone ha messo la freccia. Fallo evitabile di Rafia a una manciata di secondi dalla fine del primo tempo e attenzione per Di Francesco nel posizionare Romagnoli sulla zona in cui il Lecce soffre di più una volta mossa palla. La respinta corta, forse un po’ debole, di Falcone ha aperto poi la via al gol di Cheddira.

Il Lecce non è in grado di non perdere gol. L’ultima gara senza incassare reti è stata la vittoria col Genoa del 22 settembre, una vita fa. A questo si è aggiunta la difficoltà nel trovare un piano B per offendere. Troppo pochi i minuti di superiorità in campo, con occasioni nate da strappi e Almqvist e Banda che non riescono più a pungere. Positiva e generosa la prestazione di Krstovic, anche se statisticamente il digiuno dal gol continua. Il secondo calcio di rigore, ripetuto giustamente per l’ingresso di Valeri sul primo tentativo di Rafia, è terminato in porta solo dopo la carambola palo-spalla di Cerofolini. Tre rigori consecutivi sbagliati (Genoa e i due di Frosinone) sarebbero stati troppo.

Anche se parte delle ragioni sono enunciate dopo, il secondo tempo della partita di ieri ha lasciato in eredita una sensazione di debolezza e incapacità di imporsi, soprattutto fisicamente a centrocampo. Tanti passaggi imprecisi ed errori nel pressing alto che hanno mandato fuori giri il dispositivo difensivo del Lecce, già in difficoltà e graziato dal Frosinone nel finale. Tante volte, anche al di là dei tiri scagliati verso la porta, tra i rattoppi difensivi e la farraginosa costruzione di azioni è passato troppo tempo.

Il rischio di perdere di mano un campionato messo sul giusto binario è ormai di fronte. Il -2 dalla zona retrocessione ha ufficialmente archiviato il tesoretto di punti messo in cascina all’inizio e per poter restare in A il Lecce deve riuscire a incasellare un piano B, che sia strettamente tattico o d’atteggiamento, per evitare di essere solamente lo sparring partner delle formazioni avversarie in attesa di poche occasioni che al momento neanche si capitalizzano. Uno, sicuramente, è una crescita nella tenuta dei momenti della gara. D’Aversa lo ripete da tempo, parlando prima di gare da vincere non solo segnando due o più gol e ieri ponendo l’accento sulla gestione della partita.

Finché non si ritrova lucidità e belle trame offensive, il Lecce deve affidarsi a una fotografia del match di ieri. Al 26′, su un calcio d’angolo offensivo, Pongracic ha recuperato il pallone con tenacia e servito l’assist per la palla-gol più nitida del primo tempo, la stoccata di Krstovic parata d’istinto da Cerofolini sul primo palo. Rispetto ad altre occasioni in cui anche si giocava bene, alla squadra in lotta per non retrocedere serve quest’animo, da replicare però per la maggioranza delle partite, come succedeva contro squadre anche importanti per un’ora, e non a tratti. Stesso discorso per Gallo, in crescita, migliore in campo del Lecce grazie ad almeno tre anticipi che hanno rattoppato falle che rischiavano di diventare enormi.

L’abbassamento finale con annessa sofferenza è stata conseguenza delle condizioni non perfette dello stesso Pongracic, non al top dopo un problema accusato nel riscaldamento, e Falcone, colpito da Okoli e frenato da giramenti di testa. Con cinque cambi compiuti, i due hanno dato fondo alle forze disponibili e portato a termine il match. Rischiando tanto? Vero, specialmente a rivedere le occasioni da rete non capitalizzate da Brescianini, Seck e Kaio Jorge, ma da qualcosa si deve pur ripartire per non vedere tutto, troppo, nero a sei giorni dallo scontro diretto contro il Verona in casa, partita che l’anno scorso fu tutt’altro che dolce per un Lecce di Baroni in crisi psicologica. Serve di più. Va bene prendersi il punto soffrendo come è stato ieri, ma guai a non cercare di alzare (e non di poco) l’asticella.

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wanja p
wanja p
1 mese fa

Che tutti prendano esempio da FALCONE PONGRACIC GALLO E KRISTOVIC! Tutti gli altri Inguardabili compreso D’Aversa, OSTINATO! 💛❤️

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1 mese fa

Il punto, con le altre che hanno vita, serve sono per pulirsi il C….!

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1 mese fa

A Frosinone si salva SOLO il pubblico leccese che ha fatto sacrifici per andarci. Società e squadra indegni!

dat
dat
1 mese fa

Gallo ha fatto una gran partita , ha salvato il risultato più volte. Continuo a dire che d’Aversa sia inadatto alla serie A, ma almeno ieri non ha bruciato tutto nel primo tempo e siamo riusciti a giocarcela.

Marco
Marco
1 mese fa

ancora con queste assurdità??!! con la ( pessima ) idea che il punto con la vittoria che ne vale tre serva a qualcosa( in realtà é poco più di una sconfitta) il Lecce é precipitato ad appena +2 dalla retrocessione!
p.s. e la stampa locale lodando il punticino misero e vedendo i voti dati ( che andrebbero abbassati notevolmente)non fa bene al Lecce, tutt’altro!
vedere giocare il lecce è una pena immensa, vederne il risultato finale ancora di più!purtroppo non c’é nulla da salvare, dal presidente che pur di giustificare si arrampica sugli specchi, alla squadra, a d’aversa ( forse sarebbe un discreto allenatore in serie b, dove ci sta portando…) fino al pubblico( encomiabile fino a qualche mese fa, ma da troppo tempo continua ad essere vicino ad una squadra che non lo merita…)e se dovessimo salvarci non credano di avere fatto chissà cosa in un campionato modestissimo come questa serie A

Dario
Dario
1 mese fa

Bravi Gallo, Pongracic e Krstovic. Gli altri gravemente insufficienti. Che si diano una svegliata.

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