Il presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, Renzo Ulivieri, interviene sul grave episodio avvenuto alla fine di Lecce-Verona, di domenica 10 marzo, che ha coinvolto l’allenatore Roberto D’Aversa e l’attaccante Thomas Henry: “Mai come in questo momento serve usare la testa per ragionare, oltre ogni tensione generata da risultati e classifica”.
“Quel che è successo al Via del Mare – aggiunge Ulivieri – è sotto gli occhi di tutti, va condannato, non va certo banalizzato, né, aggiungo, però, strumentalizzato. Del resto il primo ad essersi reso conto dell’errore è stato proprio D’Aversa. Un’attenuante che non elimina il fatto. Penso poi che se un uomo e un allenatore come lui, sempre corretto nei propri comportamenti, trascende così, significa che stiamo entrando in una dimensione pericolosa. Lo dico anche alla luce di altri episodi poco lusinghieri degli ultimi tempi che hanno coinvolto direttamente allenatori avversari. E credo, come Aiac, che serva fare una riflessione più ampia. Il calcio italiano e’ in un momento particolarmente delicato, sottoposto ad attacchi di varia natura: veleni, accuse quasi mai limpide, interessi che confliggono, insomma un insieme di situazioni che stanno minando le fondamenta del sistema, al di là dei propri limiti che pure sono chiari e che hanno bisogno di essere affrontati e risolti, in una logica federale”
E….i calciatori che istigano? restano in campo?
Le sue parole rendono giustizia ad una persona praticamente lasciata sola e data in pasto agli squali, e chi scrive è un tifoso del LECCE, detto ciò la responsabilità di quanto accaduto è anche di un arbitro praticamente incompetente, maleducato e arrogante che non può arbitrare neanche in 3° categoria, il sig. chiffi……
Concordo e ricordo ai leccesi che dietro c’è un uomo che non ha ammazzato nessuno….