Monsieur le captain. Alexis Blin potrà confermare un andamento crescente per minutaggio e soprattutto prestazioni anche quest’anno. Quando il gioco si fa duro, Blin scende in campo. L’assenza di Kaba, infortunatosi fino a fine stagione, rende necessario il suo contributo in fase di rottura. Gotti, subentrato in panchina a D’Aversa, potrebbe basare il suo Lecce sul “blocco 4-2” con Blin e Ramadani incontristi e primi catalizzatori della manovra davanti al pacchetto difensivo.
È successo due anni fa in Serie B, la replica l’anno scorso per tutto il girone di ritorno, speso con il centrocampista sempre in campo al fianco di Morten Hjulmand. Solo 3 subingressi dalla panchina nelle ultime 25 partite segnarono il ruolo focale del 27enne diventato subito un simbolo del Lecce in Serie A con Marco Baroni. La sua sostanza è stata subito promossa tra le colonne della squadra salvatasi a Monza. Responsabilità e presenza nello spogliatoio hanno reso poi indimenticabile la prima Serie A di Blin, in gol nel decisivo successo in casa dell’Atalanta e capitano in sala stampa con le dichiarazioni di unità dopo il pareggio con lo Spezia.
Da quel momento, tutti hanno percepito il carisma di Blin, leader silenzioso radicatosi e legatosi fortemente alla città di Lecce. Arrivato dopo tre stagioni all’Amiens nell’estate del 2021, Blin è, insieme a Gendrey e Gallo, l’unico reduce della squadra del 2021/2022 vincente in Serie B. In cadetteria, Blin, scelto programmaticamente per fare il play al posto di Hjulmand e poi dirottato mezzala durante la maturazione dell’oggi patrimonio dello Sporting CP di Lisbona, fu per due terzi di stagione un calciatore chiamato a dare il suo contributo a partita in corso, in seconda battuta rispetto a Majer e Gargiulo.
La svolta del Lecce 21/22 fu impressa proprio da Blin. Il 15 marzo 2022, dopo due pareggi consecutivi con Perugia e Brescia, i giallorossi hanno rischiato di perdere in rimonta a Cosenza. La zampata nel pieno del recupero del francese suggellò il 2-2 e da lì Blin divenne un punto fisso del terzetto mediano durante l’accelerazione finale. Dopo la promozione, idealmente, non bastò. Blin era tra i partenti, ma Baroni e Corvino lo confermarono in rosa anche in A. Il seguito è ormai noto. Dal guizzo di Cosenza al cuore e polmoni in mezzo al campo nella partita fondamentale vinta a Salerno, Blin è sempre lì. Oggi con una fascia al braccio in più. Monsieur le captain è pronto a un’altra marcia primaverile.
ci azzecca che alla stagione della primavera si fiorisce 😂
Blin: ok. Vorrei vedere Perotti!!!!
Assolutamente no! BLIN è 4 STAGIONI! Solo che quei FENOMENI di Baroni e D’Aversa non lo hanno mai Capito. Quando, qualsiasi Allenatore vorrebbe avere BLIN in squadra! Grande Capitano! 👏❤️💛
Solo d’Aversa lo riteneva un buon panchinaro…🤦..assurdo…
Alexis ❤️ e polmoni del Lecce …