“Il Lecce batte il Milan 1-0 al Via del Mare. Non è un pesce d’aprile – si legge negli archivi della Gazzetta dello Sport-. I salentini passano meritatamente (guarda le azioni salienti), dopo novanta minuti di autentica passione. Punita la tracotanza dei rossoneri; evidentemente convinti di andare in Puglia e tornarsene casa con i tre punti. A farli sbandare ci pensa Konan, autore della rete al 9′ della ripresa nel più classico dei contropiede. La “fiammella”, già flebile, adesso è spenta. Meglio pensare all’Inter e al secondo posto. Ma anche al Lione che incombe”.
La Rosea, nella cronaca curata da Gaetano De Stefano, descrisse così la reazione del Lecce, decisiva. “Con Konan al posto di Babù, Paleari e Rizzo fanno la cosa giusta, perché al primo contropiede Vucinic e Konan si bevono il Milan; fraseggio d’alta scuola e rete del nuovo entrato. Inzaghi rileva Amoroso, praticamente oscurato dalla difesa salentina. Ancelotti annichilito toglie prima Inzaghi (fuori Amoroso), poi Simic per Cafu, quindi Seedorf per Pirlo. Ma serve a poco. Il Milan si ostina ad attaccare centralmente senza sfruttare le fasce, il Lecce si difende con il pugnale fra i denti e riesce a a limitare i danni, puntando al contropiede, anche perché la difesa del Milan fa acqua da tutte le parti. Se Vucinic manca di un niente il raddoppio, gli attaccanti di Ancelotti non riescono a cavare un ragno dal buco, pressati e raddoppiati, ma anche imbrocchiti. Seedorf, visto l’andazzo, obbliga al miracolo Sicignano, l’eroe indiscusso del giorno. Baluardo di una vittoria strameritata. Al Milan che non ne ha più, il Lecce risponde con orgoglio e passione, difendendo il suo capolavoro. “Faceva caldo”, sarà la probabile ancora rossonera. Ma anche per il Lecce”.