Il pareggio sta stretto al Lecce, con buona pace delle proteste romaniste per il presunto rigore non concesso a Zalewski e tenendo conto della paratissima di Falcone su Aouar. I giallorossi ieri sono stati squadra di grande volontà e poca precisione. Nonostante il 40% di possesso palla, sono state ben 22 le occasioni da gol (a 8), da intendere statisticamente come situazioni offensive pericolose. Gotti ha preparato bene il match, non cadendo nella strategia della Roma, intenta ad attrarre il Lecce nella propria metà campo, sfaldandolo, per poi colpire tra le linee. Così sono nate le sortite più pericolose degli uomini di DDR: il diagonale a lato di Baldanzi, l’azione interrotta dal fallo di Baschirotto per la punizione di Angelino e l’accelerata con pregevole tacco di El Shaarawy per Aouar.
PERICOLOSITA’. Al di là dei 27 tiri a 10 in totale, l’emblema della mancata capitalizzazione del massimo bottino ieri è lì. Il Lecce è stato ottimo nei capovolgimenti e nella gestione di palla, ma tra egoismo degli attori offensivi e scelta sbagliata nei momenti tra assist e tiro l’appuntamento col gol, che, fatta eccezione per le autoreti, manca ancora da Dorgu con la Fiorentina, è ancora ritardato. Un’altra prova è la poca differenza di xG: 1.96 Lecce, 1.50 Roma. Nel primo tempo, il Lecce ha tirato 16 volte. Lo score ha surclassato i rendimenti stagionali: 6 in più delle altre gare.
GESTIONE. Alla produzione offensiva fa il paio anche un’eccellente prestazione dietro. La Roma ha tirato solo 1 volta da palla inattiva, sintomo dell’assorbimento delle strategie difensive di Gotti dopo tante sofferenze da palla ferma. 6-3 sui tiri in porta, 1 legno a squadra (Angelino e Oudin) e 9-1 sui tiri respinti rendono merito a un Lecce che ha gestito meglio la palla: 22-8 di passaggi chiave (4 per Gallo e Krstovic, 3 Ramadani), 25 tocchi in area a 17 e 8 calci d’angolo a 4. Quest’ultimo dato, oltre al 47-40 sui recuperi, denota l’attenzione al dettaglio difensivo per prevenire le sofferenze.
BRAVO RAMADANI. Stando ai numeri, ieri Ramadani ha giocato la miglior partita con il Lecce. Il nazionale albanese, con l’aiuto di Blin (89% di passaggi ok) schierato più dietro, si è esaltato. 12 recuperi, altrettanti passaggi in avanti riusciti e 58 palloni giocati (quasi pari con i 60 di Baschirotto) con una precisione dell’86%. Per dare significatività alla prestazione e al dato, nessun titolare della Roma ha superato queste percentuali. Al top per gli ospiti c’è Paredes con 87 palle giocate (34 in avanti ma solo 1 chiave) e 84% di precisione.
ALTRI SINGOLI. Otto tiri non sono bastati a Krstovic per tornare al gol personale. Il montenegrino ha centrato però una prestazione superiore, con tanto sacrificio e lavoro di manovra: 10 passaggi in avanti ok e 4 falli subiti per far respirare i compagni. Chiave in fase offensiva anche Gallo, alla prima partita contro il suocero Giacomazzi e con gli occhi attenti della Roma. Una conclusione, quattro occasioni da rete e l’uscita dal campo all’83’ con la spia accesa della riserva. Segnali di fiducia e miglioramenti con Gotti anche per Gendrey: l’ex Amiens è stato il calciatore del Lecce con l’indice di rischio passaggio più alto, percentuale (47,6%) che esprime in numeri la propensione a rischiare la giocata.
Dopo la partita di ieri ho la netta sensazione che poteva finire in goleada per noi e nessuno si sarebbe lamentato compreso il presunto rigore che tra l’altro non c’era…mi dispiace x mister De Rossi che reputo un ottimo allenatore, ma ancora troppo tifoso della Roma… forza 💖 Lecce!