L’allenatore nato a Gavirate, in provincia di Varese, compie oggi 58 anni. Terzino del Lecce per sei stagioni contornate da due promozioni nella massima serie e una salvezza.
Rodolfo Vanoli resterà per sempre uno dei simboli del Lecce degli anni Ottanta. Prelevato fuori mercato insieme ad Ezio Rossi dopo il maledetto incidente che ci ha portato via le indimenticate bandiere Ciro Lorusso e Michele Pezzella, Vanoli conquistò uno slot nella difesa di Eugenio Fascetti. Dopo il primo spezzone di campionato, l’anno dopo giunse il primo appuntamento con la storia. Lecce in Serie A per la prima volta. La retrocessione patita nel 1985/1986 non sciolse il legame tra i salentini e Vanoli, protagonista anche della stagione successiva, con la staffetta Santin-Mazzone fino all’infausto spareggio di San Benedetto del Tronto contro il Cesena. Dopo la delusione segue però un’altra gioia. Nel 1988/1989, Vanoli, con 33 presenze e 2 reti, partecipa al ritorno in A targato Sor Carletto. Con Mazzone, il terzino farà tris di soddisfazioni con la salvezza del 1990. Lecce-Torino 3-1 sarà però l’ultima partita di Vanoli con la maglia giallorossa. Dopo il bagno di folla seguito alla festa, l’atleta si trasferirà all’Udinese.
Grande e mitico calciatore… per l’attaccamento alla nostra città. Ti aspettiamo non come turista ma come MISTER per il prossimo anno 24/25 💛❤️💛❤️💛❤️ Forza Lecce
Ah i mitici anni 80, Barbas, Moriero, Pasculli, il rinnegato, Nobile, ma anche Vanoli…lo ricordo bene e per me era uno dei nostri per la corsa e la generosità in campo, non gli ho mai però sentito spendere una parola per gli anni leccesi e per il Ns Salento, eppure penso siano stati i suoi anni migliori come calciatore e un pezzo importante della sua gioventù…