Dallo Zini un segnale importante come non se ne vedevano da troppo tempo a Lecce.

I gol di un Rodriguez sempre più fattore, l’ottima prima da titolare di Gallo, Hjulmand e Bjorkengren consolidati, una difesa finalmente attenta, i tre punti. Sarebbero tanti gli aspetti positivi del match di Cremona da cui il Lecce potrebbe ripartire per fare sempre meglio in futuro. Noi però ne scegliamo uno che, con tutte le vicende che i giallorossi hanno passato quest’anno, potrebbe ancor più fungere da cemento per le fondamenta di un futuro roseo: l’urlo/abbraccio di squadra dopo il fischio finale.

Sì perché, e quest’anno dalle parti di Lecce lo stiamo capendo ancor meglio, senza l’unità del gruppo non si va da nessuna parte. Un aspetto importantissimo, troppo spesso sottovalutato e dato per scontato. Invece basta pochissimo, bastano un paio di atteggiamenti egoisti di qualcuno per minarne le basi necessarie. La vicenda-Falco, le due complicate sessioni di mercato e almeno altri 2-3 mal di pancia interni hanno rallentato la crescita dei giovani e complicato il lavoro di Corini. Tutto questo, però ora deve essere superato.

Ecco perché Lucioni e gli altri ci hanno tenuto a proporre un’usanza tipica di altri spogliatoi, ma che a Lecce non si vedeva da tempo. Di questo tutti, i ragazzi, il club, i tifosi hanno vitale bisogno. Entusiasmo, grinta e consapevolezza di voler dare tutto per la maglia. Che, almeno fino all’addio al Via del Mare, sarà sempre la cosa più importante per ognuno di loro.