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Chi li ha “S”visti – Da “Campioni il Sogno” all’incubo Lecce: Arrieta

Il laterale destro arrivò a Lecce nel 2006 due anni dopo il reality di Mediaset, ma, con Zeman, le 7 presenze in giallorosso non portarono molte gioie…

Cristian Arrieta, un nome che a ricordarlo, purtroppo, fa salire i brividi ai tifosi del Lecce. E dire che, rispetto ad altri arrivi, non giunse da sconosciuto. Un piccolo problema: la notorietà non fu dovuta a numerose esperienze di campo, bensì all’apparizione televisiva nel Cervia di Ciccio Graziani.

La squadra di Eccellenza Emiliana era protagonista del reality “Campioni-Il Sogno”, una trasmissione che cercava di far vivere una sorta di Grande Fratello sportivo in una squadra, secondo i presupposti della produzione, costruita da ragazzi della porta accanto.

Ma torniamo ad Arrieta. Prima della TV, il ragazzo nato in Florida si fa spazio in C/2, collezionando presenze importanti con Mestre e Ivrea. Il Cervia, oltre alla vittoria del campionato di Eccellenza con le dirette su Italia 1, gli portò la possibilità di fare il ritiro con l’Inter, in quanto fu uno dei tre vincitori singoli del programma.

La gioia arriva nonostante il rischio esclusione vissuto venerdì 4 dicembre 2004, quando, durante una diretta, ad Arrieta scappa una bestemmia. L’Osservatorio sui diritti dei minori insorge al pari della Commissione di vigilanza Rai, addirittura si paventa l’intervento del Capo dello Stato, ma alla fine il terzino destro se la cava con una sospensione temporanea.

Dopo il nerazzurro, arriva il level up di Lecco in C/1, dove si comporta bene. Il Lecce lo tessera e lui, col sorriso, palesa il suo entusiasmo per l’approdo per la squadra, dice, della terra di origine della madre. Il debutto arriva a dicembre all’Adriatico di Pescara: gli adriatici vincono 2-1 e Arrieta, per 90′ in campo, è rivedibile in una marcatura. Era l’ultima partita di Zeman. Poco male dai.

La seconda gara, contro il Genoa che non puntò su di lui da giovanissimo, è conclusa con doppia ammonizione e espulsione. Troppa foga a Marassi. Porta zero punti anche il terzo cap di Rimini. Da subentrante arriva la prima vittoria: 15′ contro l’Arezzo al Via del Mare. Dopo questa serie choc, Arrieta finisce nelle retrovie e Papadopulo lo recupera solo nel finale di campionato in match con poche pressioni.

Il divorzio dal Lecce è fisiologico. Arrieta decide di cambiare vita. Opta per la cittadinanza portoricana e diventa un perno fondamentale della nazionale centroamericana, dove, lui terzino, ogni tanto gioca da attaccante e segna anche 5 gol. Celebre la prova nell’amichevole contro la Spagna, finita soltanto 2-1 per la Roja. E’ portoricano anche il club della “resurrezione”: 17 gol in 54 presenze con i Puerto Rico Islanders (seconda divisione USA) e palma di miglior difensore del torneo.

Il salto in MLS, come per Lecce, è un passaggio a vuoto. Solo un anno con i Philadelphia Islanders prima della discesa nella NASL (altra categoria minore statunitense) a Fort Lauderdale.

Il pensiero di Arrieta però è sempre l’Italia e nel 2013 la valigia di ritorno non porta contratti allettanti come oltreoceano. L’ex good boy del reality cerca il professionismo ma trova solo la Promozione piemontese: Juve Domo prima e Briga poi. La soluzione è ancora una volta il ritorno nelle Americhe, dove concluderà la carriera da calciatore.

Arrieta in Italia tornerà, ma da allenatore della squadra giovanile dei New York LIAC, ospite al torneo di Viareggio 2015. Una parabola anonima per un acquisto che a Lecce ha preoccupato sin dal primo momento.

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