“Differente è il discorso riguardante Gabriel, Shakhov e Benzar, che non hanno esperienza in A e dovranno dimostrare di valerla. Vera, invece, è un giovane molto promettente”.
Totò Ciullo, ex attaccante del team giallorosso, ed ora allenatore, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno del Lecce.
RITIRO. “La fase del ritiro precampionato è fondamentale nell’economia di una stagione, soprattutto se, com’è accaduto al Lecce nel 2017/2018 e nel 2018/2019, ma anche nell’annata appena iniziata, l’organico è già composto all’ottanta per cento. Quando è così, il lavoro che si svolge in questo periodo dà sempre frutti preziosi, mentre le cose cambiano quando, viceversa, gran parte della rosa muta poi volto sino all’inizio del campionato. Ma questo non è certo il caso della compagine allenata da Liverani”.
MELUSO. “Grazie al pieno appoggio garantito dalla proprietà, anche sul piano dei sacrifici economici, da quando è direttore sportivo del club salentino, Meluso è stato sempre molto bravo a comporre la maggior parte dell’organico già prima dell’inizio della preparazione. Tutto ciò ha permesso ai tecnici che hanno guidato il Lecce nelle ultime stagioni di impostare un lavoro prezioso, sia nell’ottica della creazione di un gruppo coeso e affiatato che sul piano tecnico-tattico, dell’idea di gioco da sviluppare nel corso dell’annata. Si tratta di aspetti determinanti perché durante il ritiro è più facile l’inserimento dei nuovi arrivati nella rosa preesistente e c’è più tempo per fare comprendere a chi arriva da altre squadre i meccanismi del collettivo e, in questo contesto, il proprio compito. Insomma, in questa fase è possibile gettare solide basi sulle quali costruire il futuro”.
NUOVI ACQUISTI. “Quello che ha portato Lapadula in maglia giallorossa va considerato un colpo di assoluto rilievo. L’ex Milan non ha fatto bene nelle ultime due annate, ma il suo valore è innegabile e nel Salento penso possa trovare le condizioni ideali per tornare grande protagonista. Rossettini, espertissimo della massima serie, mentre differente è il discorso riguardante Gabriel, Shakhov e Benzar, che non hanno esperienza in A e dovranno dimostrare di valerla. Vera, invece, è un giovane molto promettente”.