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Numeri di maglia: giochiamo con le scelte dei calciatori

spogliatoio lecce

La prima amichevole ha visto una numerazione non ufficiale delle maglie. Incuriositi, abbiamo provato a indagare nel passato delle decisioni “numeriche” dei calciatori del Lecce

L’amichevole vinta per 8-0 contro il FC Gherdeina ha rappresentato il vernissage di campo della prossima stagione. Per la prima volta il Lecce è sceso in campo con le maglie numerate. L’elenco, ad oggi, non rappresenta la numerazione ufficiale del campionato: la società ha confermato. Senza procedere a un’elencazione che saprebbe molto di matematico, facciamo un’analisi per macrotemi su un aspetto del calcio spesso “trascurato” da quando non esiste più l’ordine progressivo dall’1 all’11.

NUMBER 1. La doppia promozione del Lecce non ha visto il portiere titolare con il numero per antonomasia del guardiano dei pali. Perucchini nel 2017/2018 e Vigorito nel 2018/2019 hanno usato il 22. La 1 è stata indossata da Chironi prima e Bleve poi. I due estremi difensori leccesi sono in ritiro a Santa Cristina. Entrambi hanno anche avuto la 12. Chiro alla Virtus Verona l’anno scorso e Marco alla Ternana.

Particolare è il percorso di Gabriel Vasconcelos. Debutta e colleziona sette caps in A col Milan con il 59, vince la B col 22 a Carpi, si prende la prestigiosa 1 del Milan senza usarla (ascesa di Donnarumma 99) e riprende quota in B a Empoli (25) e Perugia (22). Il “doppio 2” è preferito da Vigorito che, oltre al vincente anno scorso, ha gioito con il 27 a Frosinone e lottato con la 22 a Vicenza. E l’1? Indossato nel debutto in A con il “suo” Cagliari.

IL PESO DELLA 10. Un’altra maglia poetica è la 10, assegnata storicamente al calciatore più rappresentativo. L’anno scorso è stata coperta solo per sei mesi da capitan Checco Lepore, un 10 per carattere e carisma. La partenza con direzione Monza e il salto in Serie A apre una bella diatriba. Con il Gherdeina è toccata a Falco, ma Lapadula ha spesso avuto sulle spalle la 10 in esperienze gloriose (Teramo e Pescara) ma anche nei due anni da dimenticare al Genoa. Ma chi, dei tesserati, ha già vestito una 10 in carriera?

Oltre a Lapadula appena menzionato, c’è appunto Filippo Falco, n.10 a Pescara due anni fa e a Cesena nel 2015/2016. Anche Andrea La Mantia, a Cosenza e Pro Vercelli, e Tabanelli al Cesena hanno provato l’ebbrezza. Ma non finisce qui. Thom Haye è stato il 10 del Willem II e della Nazionale Under 21 olandese prima del passaggio al Lecce. Per ultimo, anche Edgaras Dubickas, che sfoggia un 32 alla Bobo Vieri, ha avuto la 10 con la U21 lituana.

VITA DA BOMBER. Il 9, il numero del centravanti, è la garanzia del cannoniere. Lapadula è passato dalla 10 alla 9 al Milan tre stagioni or sono. La prima uscita leccese dell’italoperuviano è griffata 9. Chissà. Della stessa data è la 9 di La Mantia, sempre a Cosenza. L’ariete di Marino ha poi virato verso la 19 che bene ha portato a Chiavari e soprattutto Lecce l’anno scorso. Non è in ritiro, ma Saraniti è l’altro aficionado. 9 a Vibo Valentia e Viterbo alternato con il 18 (9×2?) salentino dopo il 35 della prima esperienza.

La Mantia è l’uomo copertina del gruppo avvezzo ai cambiamenti di numero meglio descritto dopo: 24,99,19,18,10,9,10 le casacche scelte prima della 19 che a Lecce è legata soprattutto a Ernesto Javier Chevanton.

I FEDELISSIMI. Poi c’è chi del proprio numero fa un marchio di fabbrica e cerca di custodirlo gelosamente. Fabio Lucioni, dopo il 6 alla Reggina, è stato una vita con il 5 a Benevento. A Lecce, la maglia è diventata 25. Stesso discorso per Marco Calderoni e il 27, scelto a Lecce, Novara, Bari, Grosseto, Ascoli e Palermo; quasi tutta la carriera, salvo Piacenza e Latina con il 24.

Biagio Meccariello è stato un capitano con il 6 alla Ternana prima del 16 leccese preceduto da 31 e 27 al Brescia. Zan Majer lega la sua carriera al 37, numero di tutta la trafila slovena al Domzale. Dopo il 20 russo al Rostov, a Lecce si è passati al 34. Giovane e costante è Davide Riccardi: 2 a Lecce e Sudtirol. La 5 degli ultimi anni è stata la maglia di un altro capitano, Ciccio Cosenza. Il calabrese, però, ha virato dopo tantissimi anni con la 13 (Reggina, Ravenna, Avellino e Pro Vercelli – dove ci fu anche un anno con la 32-).

I CANGIANTI. Dall’altra parte, ci sono coloro sempre pronti a cambiare. Si è già detto di La Mantia e dei suoi conti partendo dal 9. Riccardo Fiamozzi, pur privilegiando la 29 avuta a Genoa, Bari e Frosinone, è una sorta di estrazione del lotto vivente. 93 e 13 Varese, 41 e 24 Pescara e 28 presa a Lecce. Per non parlare poi di Pippo Falco: 28 Reggina, 14 Juve Stabia, 20 Trapani, 7 Bologna, 10 Cesena, 20 Benevento, 92 Bologna, 21/20/7 a Perugia, 10 Pescara e 20 Lecce.

Marco Mancosu invece si è assestato con l’8 a Caserta, poi ripreso a Lecce in B dopo la 4 indossata in C. Ciò a seguito di molti cambi da giovane a Cagliari (15,35 e 26). La 4 è passata a Jacopo Petriccione, altro cangiante dopo il 17 di Terni e il 7 a Bari. Anche Haye non ha un numero fisso: 33,20 e 8 all’AZ Alkmaar, 10 al Willem II e in Nazionale, 13 a Lecce.

Panagiotis Tachtsidis propende per 7 (a Lecce il numero di Checco Moriero) e 77, ma in carriera ha optato due volte per la 34 (AEK Atene agli inizi e Nottingham prima di qui) , 6 (Olympiacos), e 17 nella selezione della Grecia. Stesso tourbillon per Andrea Tabanelli, con il 23 che ricorda Michael Jordan posseduto ora e agli inizi con il Cesena. Nel mezzo, la 10 summenzionata, il 4 in A col Cagliari, la 21 di Pisa e la 24 di Padova.

ALTRI NUOVI. I terzini neoarrivati Romario Benzar e Brayan Vera hanno percorsi numerici (dettati dall’età ovviamente) differenti. Il colombiano sceglie le “scolastiche” 5 e 4 ai Leones e con i giovani Cafeteros ha la 16. Benzar è lo storico 30 del Viitorul che arrivò allo scudetto, vinto però con il passaggio alla maglia 6 indossata con la Romania insieme alla 2, numero scelto poi allo Steaua Bucarest – oltre al 20 – prima dell’arrivo alla corte di Liverani. A Lecce, ordunque, si potrebbe puntare su un Benzar con la 2.

Luca Rossettini, invece, si mantiene sempre tra il 13 (Siena, Bologna, Torino, Genoa) e il 15 (Cagliari e Chievo): scommettiamo che il suo numero sarà uno di questi due. Jevhen Shakhov è sempre alternativo. Costante n.30 al Dnipro all’inizio, 52 scelto all’Arsenal Kiev e passaggio al 28 in occasione del ritorno al Dnipro. La stessa cifra è stata poi mantenuta anche al PAOK. Concludiamo con Dumancic (16 l’anno scorso alla Juve Stabia) e con le scelte temporanee in ritiro dei giovani Felici (21) e Quarta (26).

Parlando di numeri ci sarebbe la storia di un certo numero 17 di Nazionale turca, Trabzonspor, Beijing Sinobo e Galatasaray, che tornato al Besiktas, dove è cresciuto, ha preso la 71 salvo poi ricevere la promessa di riavere il numero dal compagno Lens, ma quella è un’altra storia e, ahinoi, se ne sta già parlando molto… 

 

 

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4 anni fa

Dall1 al 25 a sorteggio

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4 anni fa

Quando saranno assegnati i numeri ufficiali dalla società??

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4 anni fa

D’Urso Luigi Daniele Marzo

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