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In ripresa dopo un periodo buio e con un Mihaijlovic in più. Il Bologna vuole lasciare la zona calda

L’ottimo avvio di campionato aveva illuso i rossoblu, pericolosamente avvicinatisi agli ultimi posti. Poi due vittorie in tre gare per prendere aria.

Alla vigilia del campionato tra le possibili rivali per la salvezza del Lecce non figurava certamente il suo prossimo avversario, il Bologna. I felsinei erano infatti da tutti indicati come una delle possibili squadre collanti tra la metà classifica e la bassa zona Europa.

Questo sulla scia dello strepitoso finale di stagione targato Sinisa Mihaijlovic, confermatissimo sulla panchina rossoblu. Alla corte del serbo la proprietà italo-americana ha saputo mantenere elementi di qualità molto richiesti, come Orsolini, Sansone e Soriano su tutti. La compagna rafforzamenti è stata poi di tutto rispetto: agli innesti internazionali come Tomiyasu, Denswil, Medel e il promettente Skov-Olsen sono stati affiancati esperti di A come Danilo e Bani.

Gli ingredienti per far bene c’erano tutti, impreziositi dall’entusiasmo di una piazza da sempre facile da scaldare. A complicare da subito i piani di club e staff, la peggiore delle sfortune: la leucemia diagnosticata a inizio estate a Sinisa Mihaijlovic. I piani tecnici hanno lasciato spazio alla preoccupazione unanime sulle condizione dell’allenatore. Il quale ha affrontato momenti decisamente difficili, ma ne è uscito vincitore come sua abitudine sino a tornare al timone in autunno.

Mihaijlovic ha ritrovato una squadra che inizialmente aveva reagito alla grande alle avversità, tanto da tenersi in zona Europa League dopo cinque giornate. Alla lunga però il Bologna ha iniziato a pagare le difficoltà legate allo stato della sua guida, nonché qualche infortunio di troppo. Il tutto si è tradotto nel solo punto conquistato in quattro giornate tra la decima e la tredicesima, che hanno fatto scivolare i felsinei fino al quindicesimo posto.

E, proprio quando il calendario sembrava non poter sorridere loro, ecco le due vittorie inattese nelle ultime tre giornate, prima a Napoli e poi in casa con l’Atalanta. Due vere e proprie prestazioni d’orgoglio, con la qualità di Sansone e Palacio a trascinare i compagni e uno Skorupski riscopertosi decisivo. Ma soprattutto il ritrovato equilibrio da parte dei rossoblu, che spesso avevano alternato prove leggerine dietro ad altre inconsistenti davanti. In tutto questo un ruolo da protagonista l’ha giocato, e non poteva essere altrimenti, il recupero di Mihaijlovic.

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