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Il pagellone dell’andata: Gabriel, Mancosu e Calderoni decisivi, Benzar e Imbula due pacchi

I nostri voti sul girone d’andata dei ragazzi di Liverani: deludono anche Rispoli, Tachtsidis, Shakhov e Babacar. Tra i migliori soprattutto gli eroi della promozione.

Gabriel 7 – Qualcuno ha storto il naso dinanzi ai suoi errori, riconducibili più che altro alle papere con Inter e Brescia, ma i dati sulle parate dicono ben altro. Il brasiliano ci ha messo infatti i guantoni su quasi tutti i punti conquistati dal Lecce, si vedano le prodezze con Torino, Spal, Milan, Juventus e Fiorentina. Tante altre volte ha contenuto passivi che sarebbero stati umilianti

Rispoli 5 – Premettiamo che la corsa e l’impegno che ci ha sempre messo sono da lodare. Questa però è la Serie A, categoria in cui dare l’anima 90 minuti e commettere un paio di leggerezze in copertura costa punti preziosi e pesanti. E in cui una squadra come il Lecce non può permettersi un totale di 3 o 4 cross buoni dalla destra in un intero girone

Benzar 4 – E’ forse la bocciatura più pesante ed inattesa, la maggiore delusione del girone d’andata del Lecce. Il nazionale rumeno doveva essere il titolare della corsia di destra della difesa di Liverani, a cui è bastato concedergli tre chance per bocciarlo categoricamente. Timido con l’Inter, inguardabile con il Verona, impresentabile con il Napoli: la sua avventura nel Salento è questa

Donati 6 – 180 minuti per capire che è il terzino destro di cui il Lecce aveva bisogno. Il toscano è stato tra le note migliori con Udinese e Parma, dimostrando intelligenza tattica, gamba e piede adeguato. Acquisto già importante

Lucioni 5,5 – Capitano in assenza di Mancosu, si prende la responsabilità della leadership in difesa. Lotta come un guerriero su ogni pallone, costretto ad affrontare frontalmente gli avversari come fisiologico vista la tattica del suo tecnico. Ma il Lecce prende anche tanti, troppi gol a difesa schierata, e anche le sue defaillance personali hanno contribuito allo score decisamente negativo di reti subite dai giallorossi

Rossettini 5,5 – Il suo girone d’andata ha grossomodo seguito quello del collega Lucioni, rispetto al quale vanta una maggiore esperienza seppur minore esplosività. L’ex Chievo ha alternato prestazioni di grande sostanza, in cui ha contenuto avversari di grande qualità, ad altre che hanno deluso le aspettative soprattutto con le squadre di pari livello. Non abbastanza per le necessità di questo Lecce

Meccariello 5,5 – Anche lui, come molti dei ragazzi di Liverani, mette tutto quel che può, ma oltre un certo livello non riesce per forza di cose ad andare. Torna dall’infortunio ed è subito titolare con Milan e Juve, gare di grande difficoltà ma in cui ci mette l’anima con alterni risultati (male a San Siro, strepitoso con i bianconeri). Non all’altezza con Lazio e Sassuolo: Correa e Boga lo portano a spasso

Calderoni 7 – Non che sia esente dalle colpe difensive di questa squadra, anzi (si vedano Lazio, Brescia e Bologna). Il terzino della promozione ci mette una qualità che sorprende diverse avversarie e fa invidia ad elementi di caratura superiore, come dimostrano i 3 gol e le miriadi di assist mai sfruttati a dovere. 3 gol valsi punti che tengono in vita il Lecce come quelli con Spal, Milan e Cagliari, gli ultimi due dai risvolti epici e che pesano in positivo sul voto

Dell’Orco 5,5 – Elemento eclettico, arrivato per sopperire sia alla mancanza di un’alternativa valida a Lucioni e Rossettini che per rimpiazzare quel semi acquisto a vuoto che è un Vera ancora non pronto. Sufficiente con Samp, Genoa e Udinese, è invece non all’altezza a Brescia e Parma, dove commette errori che pesano sul risultato

Vera sv – Liverani ci mette poco per capire decidere che non è pronto per giocare in difesa in Italia. Gli concede così solo tre scampoli di gara da mezzala, con discreti risultati soprattutto a Firenze

Riccardi sv – In campo con il Sassuolo per proteggere il risultato, finisce in balia dell’uragano Boga. Ancora acerbo per la A

Majer 6,5 – Lo sloveno è tra le note più positive dell’andata giallorossa. Le sue prove possono essere annoverate tra le sorprese di inizio stagione, visto che per qualità superano quelle viste in Serie B. Sempre positivo fino all’infortunio, dopo il quale non riesce a recuperare appieno incappando anche in una ricaduta che pesa sulle prestazioni del Lecce

Petriccione 6,5 – Ad inizio campionato sembra non essere tra le scelte predilette di mister Liverani, e si prende qualche panchina. Superata l’emozione dell’esordio nella categoria, ci si ambienta alla grande ed inizia a macinare ottime prestazioni. Paga qualcosa sul piano fisico, ma per l’idea di gioco del Lecce è fondamentale

Tachtsidis 5 – Il regista greco è, dopo Rossettini, il calciatore con più Serie A nelle gambe nella rosa del Lecce. Purtroppo non si vede, e va così ad incappare in una serie di prestazioni leggere che fanno contare sulle dita di una mano quelle all’altezza. La leggerezza con la Samp ancora pesa sulla classifica, così come il filotto di insufficienze in cui è incappato da Firenze in poi

Tabanelli 6 – Assieme a Mancosu e Riccardi è il reduce dalla cavalcata iniziata in Serie C. Tra gli idoli della tifoseria, è uno dei protagonisti che non ti aspetti, poiché se tante volte appare in difetto tecnico rispetto alla categoria, altrettante ci mette l’anima contenendo le falle e mostrandosi utile alla causa. Non a caso è titolare nelle tre vittorie ottenute finora, e c’è la sua testa sull’ultimo pari ottenuto, a Genoa. La sua partenza peserà?

Shakhov 5 – Evita, grazie ad un paio di spunti estemporanei, l’epiteto di bidone affibbiato invece a Benzar ed Imbula. L’ucraino è protagonista di un paio di prove positive ed incisive, vedi gli assist da 4 punti con Samp e Fiorentina. Troppo troppo poco: l’ucraino dall’esperienza europea è arrivato per essere protagonista assoluto, e non per far bene in due gare su dodici.

Imbula 4 – Un pacco clamoroso rifilato a Lecce. Dall’Inghilterra ci avevano avvisati: non è più un giocatore di calcio. A Stoke-on-Trent saranno ancora scottati dalla retrocessione, ci siamo detti, e invece avevano ragione. Sì, perché il franco-congolese aveva passo e fisico di chi non si allena da almeno 3 anni, ed i risultati si sono visti nelle tre chance concessegli da Liverani prima di rispedirlo al mittente

Deiola sv – Esordio tutto sommato positivo a Parma. Avrà tempo e chance per dimostrare di essere da Serie A ed aiutare il Lecce

Mancosu 7 – L’uomo copertina di un Lecce che, per il rotto della cuffia ma anche con orgoglio e grinta, si tiene fuori dalla zona retrocessione è proprio il capitano. I cinque gol realizzati hanno permesso ai giallorossi di tenersi a lungo più vicini alla metà della classifica che alla coda, e a lui di mettersi dietro bomber come Ronaldo, Belotti e Dzeko. Freddezza dal dischetto con 4 centri su 4, ma non solo: pur facendo fatica contro avversari nettamente superiori a lui, il sardo ha sempre dato l’anima, uscendo a testa alta da ogni match

Falco 6,5 – Per molti, a livello nazionale più che a Lecce, una sorpresa in Serie A. Il 10 giallorosso ha fatto a lungo ammattire le difese avversarie, riuscendo grossomodo sempre a dire la sua con assist preziosi e con grandissimi gol, vedi Sassuolo e Genoa, che sarebbero anche potuti valere 6 punti. Chi lo conosce bene sa che in realtà il pulsanese può fare anche meglio, soprattutto rispetto alle pessime prove con cui, complici acciacchi fisici, ha chiuso l’andata

La Mantia 6 – Nella griglia di Liverani è l’ultimo attaccante, nonostante sia titolare all’esordio di San Siro. Il suo impatto con la Serie A non è straordinario, anche a causa del poco utilizzo da parte del tecnico. Quando però, soprattutto da metà girone in poi, è chiamato in causa dimostra di sapersi misurare anche con i big. Lascia il Salento inanellando prestazioni positive, su tutte quella da match-winner a Firenze

Babacar 5 – Stesso score all’attivo di La Mantia, ma decisamente un’interpretazione diversa da dargli. Il senegalese era infatti l’elemento che avrebbe dovuto alzare la qualità e l’esperienza dell’attacco giallorosso, al quale ha però dato troppo poco per considerare positivamente la sua andata. Un paio di lampi, spesso sfortunati, ma anche troppe prestazioni molli e un rigore sbagliato a Roma che grida ancora vendetta. Tutti aspettano una sua reazione

Lapadula 6,5 – Ci ha messo un po’, ma quando ha carburato ha dimostrato di avere numeri importanti e potenzialmente decisivi per una squadra come il Lecce. I quattro gol di fila con Samp, Sassuolo, Lazio e Cagliari potevano valere ben più di 4 punti, e sono stati vanificati da altrui leggerezze. Compresa quella del giudice sportivo che lo ha punito tropo severamente facendogli saltare, assieme agli infortuni, un’importante porzione di andata

Farias 6 – Tra i più incostanti, il brasiliano ha tuttavia dimostrato di saper essere devastante, soprattutto se chiamato a gara in corso. Dall’inizio all’altezza solo con Torino e Fiorentina, mentre il meglio di sé lo ha dato nei match di rincorsa, vedi Milan e Cagliari. Potenziale non ancora del tutto sfruttato, come un po’ tutto quello dell’attacco giallorosso

All. Liverani 6 – Sufficiente perché il Lecce è fuori dalla zona retrocessione, ma non solo. Sufficiente soprattutto perché i giallorossi hanno palesato più limiti singoli, di rosa, che tattici, lasciando l’impressione che il tecnico abbia fatto un mezzo miracolo ad ottenere 15 punti, benché questi non siano poi tantissimi. Di certo ha commesso degli errori, talvolta nelle scelte talaltra nell’interpretazione tattica del match. Comunque quisquilie per due terzi di andata, fino a quando avrebbe meritato un 7 pieno. Voto abbassato dalla pessima chiusura di girone. Ma resta un grande allenatore, e lo ha dimostrato ancora una volta

Ds Meluso 5 – Purtroppo un voto inevitabile, visto che Liverani ha dovuto chiudere l’andata schierando elementi fuori ruolo e convocando primavera poiché privato di elementi che, acquistati da titolari, non sono stati all’altezza nemmeno per la panchina. Parliamo di Benzar e Imbula, flop che una piccola come il Lecce non si poteva permettere. Ma anche Shakhov e Vera non sono stati ciò che ci si attendeva e, in parte, anche gli “italiani” Rispoli e Babacar. In pratica il Lecce è stato quasi sempre quello dello stesso anno. Alla lunga una coperta corta che si rischia di pagare caro

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4 anni fa

??‍♀️???

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4 anni fa

Mancosu svegliaaaaaaaa sembra tutt altro giocatore di inizio stagione dovecsta la testa a qualche cessione?

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4 anni fa

Accetto tutte le scelte della societa’ pero’ non prendere Ionita per non cedere mancosu……??? Gia’….e poi ci batte li rigori? ??? Mancosu signori miei

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