Il direttore sportivo dei friulani, nelle dichiarazioni riprese da tuttoudinese.it, svela i retroscena che hanno accompagnato la cessione in prestito di Antonin Barak.
Pierpaolo Marino traccia il bilancio del calciomercato dell’Udinese e, parlando del fronte cessioni, affronta anche l’argomento Barak, positivo nel suo esordio con la casacca dei salentini.
IN ROTTA.”Barak? Sappiamo da che problemi arrivava -racconta Marino esaminando anche gli altri trasferimenti in uscita-. Veniva ogni settimana per chiedere di andare via, provateci voi a trattenere giocatori che chiedono costantemente la cessione.
FUTURO. Il ceco, in prestito secco, non ha chiaro ad oggi il suo destino al di là di questo torneo: “Non sappiamo se potrà rientrare nel progetto Udinese dopo il prestito al Lecce -continua Marino-, perché quando è andato è andato via in grande polemica con la società. Durante gli allenamenti qua tutti i valori di Barak erano sotto lo standard, contro il Torino con il Lecce mi hanno telefonato parlandomi dei valori che ha riportato, erano tutti sopra le righe, questo a dimostrazione di come l’aspetto mentale sia importantissimo. Pensavo potesse disputare un tempo al massimo per come si stava allenando qui”
CRITICITA’. Marino ribadisce lo status avuto da Barak negli ultimi giorni da calciatore a disposizione di Gotti: “Un ritorno a Udine? Se vorrà lui… E’ andato via in polemica con la società. Nel calcio moderno è difficile parlare coi giocatori, che sono 11 industrie individuali. Anche per questo faccio i complimenti a quelli che attualmente sono in rosa. Quando è andato via Barak, mi hanno scritto i colleghi di Lecce dicendomi che i suoi parametri sono al top. Secondo me poteva durare al massimo 45 minuti in partita, alla fine della partita ha fatto 12 km quindi era pronto fisicamente, pur non essendo quello che si allenava al meglio con noi”.
Potrebbe restare allora ?
Buono… Almeno abbiamo possibilità di tenerlo a fine anno se vogliono darlo
Aggiungo….ammettere di avere valutato MALE in giocatore no eh?
I calciatori sono ragazzini molto viziati lo si sa. Se non si trovano nell’ambiente mettono il muso e cominciano ad avere meno stimoli, questo poi li porta ad allenarsi male. Purtroppo devono trovarsi in situazioni positive per la loro carriera. Non tutti sono lottatori.
Li era certo di non avere spazio per giocare, qui di spazio ce n’è tanto.
Questo dovrebbe insegnare a TUTTI I GIOCATORI CHE FORSE DOVREBBERO SMETTERE DI FOSSILIZZARSI NELLE PANCHINE SOLO PER GUADAGNARE 2 SOLDI DI PIU’, ed accettare di giocare anche per formazioni “meno titolate”.