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Lecce mai così prolifico: sette gol in due gare dopo un mese quasi a secco

Tra Torino e Lazio, le due gare successive alla chiusura del calciomercato, i giallorossi hanno messo a segno un quantitativo di reti mai visto in stagione. Curiosamente, l’abbondanza in zona offensiva arriva dopo il peggior periodo del reparto avanzato.

Ma quanto segni (finalmente) Lecce. Liverani gongola e si gode il momento sì del gioco offensivo della sua squadra. E pazienza se le vacche d’oro arrivano senza due importanti investimenti estivi come Farias e Babacar. Quattro reti al Torino e tre al Napoli hanno fruttato sei punti vitali per tenere il passo di una zona rossa, mantenuta ancora a distanza, che sta pian piano accelerando.

ABULIA A GENNAIO. Come abbiamo denotato ieri nella nostra analisi tattica del post Napoli-Lecce 2-3, l’arrivo di Deiola, Barak, Donati e Saponara, oltre che puntellare la struttura, ha dato nuove idee all’attacco. Prima delle due vittorie, le cifre erano evidenti: un solo gol a gennaio, segnato all’Inter. Nelle sconfitte contro Udinese, Parma e Verona, i giallorossi sono rimasti a secco. Poche palle-gol per avere la meglio dell’avversario sì ma anche la sfortuna di cogliere un legno a gara. Babacar (Udinese), Lapadula (Parma) e Majer (Verona) hanno soltanto sfiorato la firma.

LIVERANESIMO E ACQUISTI. Si diceva dell’apporto regalato dai nuovi al liveranesimo, il gioco innovativo di una matricola che vuole centrare la salvezza proponendosi con tanti uomini sul fronte d’attacco e mettendo in conto la sofferenza difensiva. Donati si dimostra incisivo in fase di propulsione, Barak ha già segnato all’esordio e fallito il bis a Napoli a causa di Ospina super, Deiola ha aggiunto il primo guizzo in A alla legna caricata in mediana e Saponara, probabilmente, è la fonte di gioco più sorprendente per contributo graffiante.

SAPONARA. L’ex Genoa, già corteggiato vanamente in estate, è il fulcro nella creazione degli spazi in area che risultano poi vincenti. A Napoli, si è posizionato sul centrosinistra, veleggiando tra centro e out mancino per poi cercare i corridoi vincenti. 64′ minuti disputati col Toro e 90′ al San Paolo denotano infine un’ottima condizione fisica, aspetto che destava preoccupazioni prima del suo arrivo.

I VECCHI RINGRAZIANO. Ma, ancora una volta come dicevamo ieri, non sono soltanto i neo-arrivati a far sorridere. Gli aggiustamenti, finora, stanno permettendo anche ai maggiori interpreti del liveranesimo offensivo la massima espressione. L’oggi ventottenne Falco beneficia di più occasioni per affrontare il diretto avversario, e spesso saltarlo, grazie alla manovra più fluida. Lapadula, poi, riesce ad arrivare più volte al tiro e in condizioni migliori rispetto al passato. E’ da vedere come il tecnico inserirà Babacar e Farias, punte dalle caratteristiche peculiari, nello spartito che ha caratterizzato le due vittorie con 7 gol totali.

SPAL E POI IL CICLO DI FERRO.  I tifosi si augurano che la prolificità tocchi un altro apice sabato pomeriggio nello scontro salvezza contro la SPAL. Il Lecce è chiamato a proporsi nel migliore dei modi sia per suggellare ancora una volta quella che sembra essere una svolta, sia per il calendario pericolosissimo che segue la partita con gli estensi. La trasferta di Roma (23 febbraio) precederà il doppio turno casalingo con Atalanta (1 marzo) e Milan (9 marzo). Il 13 marzo, infine, si andrà allo Juventus Stadium. Quattro impegni sulla carta proibitivi, ma il ruolino di marcia del Lecce non conosce ovvietà, sopratutto se il reparto offensivo conferma la maxi produzione realizzativa. Al San Paolo ne sanno qualcosa…

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4 anni fa

Sssh non portate sfiga

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4 anni fa

Forza forza ca non abbiamo fatto nulla ancora ?????❤?❤?❤

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4 anni fa

Manteniamo la prudenza. Domenica é la svolta. Ma facciamo attenzione a caricare troppo l ‘ ambiente

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