L’attaccante italoperuviano ha partecipato a una videochat con gli Autogol per parlare di calcio a tutto tondo.
QUOTIDIANITA‘. “Sono indaffarato con le mie bimbe. Le stiamo aiutando a scuola. Ammetto che sto mangiando qualcosa in più, mi toccherà bruciare dopo però mangio anche delle serie tv. Dei consigli? Peaky Blinders”.
A LECCE. “A livello di tempo mi trovo bene. C’è il sole, sono spesso in giardino. A Lecce si sta benissimo, la piazza ama il calcio, si respira nell’aria il calcio ogni giorno”.
DA BAMBINO. “Mi rendevo conto di essere più forte? Più forte no, mi accorgevo di avere voglia di giocare a calcio, ero instancabile, avevo una grande passione. Ero focoso in campo già da bambino. Sulla tecnica ci ho lavorato, ma da piccolo ero già così caratterialmente”.
IDOLO. “Essendo cresciuto a Torino ed essendo di Torino direi Del Piero. Cercavo di fare i tiri a giro come lui ma non ci riuscivo mai”.
COMPAGNO E AVVERSARIO PIU’ FORTE. “Ho giocato con Pepito Rossi, un talento puro. Qualità, inventiva, fantasia. Sono ancora innamorato di lui. Contro? Dico un difensore: Chiellini. Lui ostico? E’ riduttivo (sorride, ndr)”.
IL GOL PREFERITO. “Il più bello lo devo ancora fare. Ricordo con affetto il primo in Serie A, col Milan a Palermo. L’emozione più forte in campo? Il primo gol tra i pro, in un Ravenna-Salernitana in C. Ho fatto 80 metri di scatto solo per esultare”.
AL MILAN. “Avevo tanti compagni importanti, ma ricordo bene Donnarumma, era un pulcino. Lascia pochi spiragli in porta”.
FANTACALCIO. “Ricevo molti messaggi, dipende da come è andata la partita. Molti però sono affettuosi. Io faccio il fantacalcio? Mai, ultimamente sono più preso dalle Barbie delle mie bambine. Messaggio ai fantallenatori? Voglio augurarmi di avere il loro incoraggiamento. Io leggo tutti i messaggi, fanno piacere”.
DA PICCOLO. “Tifavo la Juventus, ringrazierò sempre la Juve. Andavo allo stadio gratis, a quell’età tifavo bianconero. Sono cresciuto nel loro vivaio”.
PASTICCIOTTI E RUSTICI. “Mi piacciono assolutamente. Il primo giorno a Lecce l’ho subito assaggiati in un bar. Cosa mi ha spinto a venire a Lecce? Fin da subito la situazione mi entusiasmava, lo rifarei tuttora e le origini della mia famiglia, di Fasano, hanno inciso. Sapevo che mi sarei trovato molto bene”.
CONSIGLIO AI BIMBI. “Consiglio a tutti di credere ai propri sogni il più possibile, senza trascurare la scuola che è importante”.
La mia divisa quando mela mandi conpleta io tifoso di Lecce sennò non tifo più forza Lecce ma milanista vedi tu una buona serata