L’ex calciatore giallorosso parla a La Provincia di Lecco del periodo di quarantena e della quasi impossibilità di una ripresa agonistica.
EMERGENZA SANITARIA. “Penso sia inutile girarci intorno, stiamo vivendo una situazione drammatica, mai vista in precedenza. Ora sono qui nella mia dimora in Abruzzo con mia moglie Francesca e i figli Mattia di dieci anni e Ginevra di cinque. Ho preferito non salire a Lecco, anche se con i nostri famigliari ci sentiamo quotidianamente, stanno tutti bene e questo è l’importante”.
STARE A CASA. “Assolutamente, con la salute non si scherza, quindi seguiamo alla lettera le disposizioni governative. Discorso che vale anche per i giovanissimi, magari si sentono immuni ma non è così: fatelo per il bene di tutti. Ragazzi state a casa è l’unico modo di combattere questo mostro, più seguiremo le direttive dei nostri sanitari e prima riusciremo a sconfiggerlo, questo è poco ma sicuro”.
RIPRESA. “Penso sia impossibile farlo; anzi ritengo sia difficile che si possa, terminare la stagione agonistica. Certo per quel che riesco mi alleno nel giardino di casa. Un lavoro atletico tanto per mantenere la condizione fisica e seguendo le indicazione del preparatore atletico, che assegna le varie tabelle quotidiane”.
ATTESTATI DI STIMA DA MARCO MONZA. “Fa piacere ricevere un attestato di stima da un atleta così importante, però io mi accontento anche se non nego che forse qualcosina in più forse avrei potuto ottenere ma va bene comunque, ci mancherebbe altro”.
DOPO ROBERTO E ANDREA ANCHE UN TERZO ARRIGONI NEL CALCIO? “Mah, direi che è decisamente presto anche solo per discuterne, ad oggi Mattia stravede per il pallone, vedremo. Dipendesse da me non lo incoraggerei di sicuro, se sceglie altro sport penso sia molto meglio. Nel pallone, o arrivi davvero al top o non so quanto ne valga la pena. Comunque sarà lui come è giusto che sia, a decidere”.