L’ex esterno offensivo giallorosso Stefano Casale parla alla Gazzetta del Mezzogiorno delle sue stagioni con la maglia del Lecce
IL RICORDO. “Nel campionato 98/99 abbiamo costruito le nostre fortune soprattutto al Via del Mare. Un mese prima di ricevere la Cremonese , ci era già capitato di sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio, in casa, sulla Fidelis Andria, altra compagine invischiata nella bassa classifica, riuscendo a spuntarla solo al 97′ grazie ad una rete di Bellucci”.
LA CARRIERA. “Fu una grande stagione, sia sul piano personale che per la squadra. A torneo terminato, ho commesso l’errore più grave della mia vita calcistica, andando via dal Lecce per accasarmi alla Sampdoria, in B, chiamato da Ventura, che mi aveva già avuto nel Salento. In blucerchiato, mi sono letteralmente frantumato il ginocchio destro, per l’entrata a forbice di un avversario. Se mi fosse transitato un tir sulla gamba, probabilmente avrei subito meno danni. Dopo alcuni mesi ho ripreso l’attività, ma non sono più tornato ai livelli raggiunti prima dell’infortunio. Ho ottenuto un’altra promozione a Reggio Calabria, ma il ginocchio mi faceva male e la mia carriera è andata declinando”.
LECCE. “In giallorosso ho disputato 103 partite e segnato 18 reti, alcune delle quali storiche. Nel Salento mi sono trovato benissimo, Il legame, che ho conservato con la piazza, mi porta a vedere gli incontri del team salentino, di informarmi sempre su come vanno le cose. Da quando ad allenare la squadra è Liverani, tra l’altro, il Lecce prime anche un calcio propositivo, è un complesso che diverte. Spero che la brutta fase che stiamo vivendo, passi presto, che si possa tornare in campo e che Mancosu e compagni raggiungano la salvezza”·
IL PRESENTE. “Ho avviato alcune attività imprenditoriali. Tra questo ho un’azienda che si occupa di costruzioni di strade ed edifici pubblici. Vengo spesso nel Salento per lavoro, ma manco da tempo al Via del Mare per vedere all’opera il Lecce”.