Ospite della nostra diretta Facebook, il cantante folk salentino ha raccontato della passione che lo lega ai colori giallorossi, e non solo.
QUARANTENA E CREATIVITA’. “Sto trascorrendo questo periodo un po’ come tutti, con pazienza, restando a casa e rifugiandomi spesso in quella musica che tanto amo. Nonostante le difficoltà, come tanti altri artisti sfrutto la riflessione a cui ti spinge questo periodo per sfruttare la creatività a cui esso ti spinge. Poi, da Vigile del Fuoco, sono comunque chiamato a lavorare, quindi esco praticamente solo per quello”.
EREDITA’. “Ho continuato un po’ quella che era la tradizione di famiglia, ovvero quella di mettere in musica il sentimento popolare. Mi inorgoglisce portare avanti la strada di mio padre Bruno, ma mi rende orgoglioso non solo essere conosciuto soltanto come suo figlio ma soprattutto, musicalmente, come Enzo Petrachi. Ho creato un mio stile, un mio modo di fare musica, crescendo artisticamente e contaminandomi con altri stili musicali”.
PASSIONE GIALLOROSSA. “L’amore per il Lecce me l’ha trasmesso mio padre, nato appositamente come cantante per sostenere la squadra. Era lui a portarmi allo stadio, e io allo stadio ci andavo sempre, anche quando marinavo la scuola da piccolo. E’ nato un amore per la maglia straordinario. Sono legato a tanti calciatori, da Lorusso e Pezzella a Barbas e Pasculli, così come i campioni arrivati nell’era Semeraro. Ma più di tutti sono legatissimo alla maglia, ed è quello che ho voluto trasmettere con il singolo ‘Grande Lecce Alè'”.
GIANLUCA CALCIATORE. “Da piccoli ero io il più tecnico, ma Gianluca era certamente il più forte. Era già un calciatore completo, con una grandissima mentalità che io non avevo ed infatti lui è diventato professionista. Ha meritato la Serie A perché si è fatto da solo senza favori, anche se sicuramente a Lecce avrebbe meritato un trattamento diverso. E’ stato mandato via con troppa sufficienza, poteva fare ben altra strada al Via del Mare. Già a 17 anni era il vice-Barbas, non abbiamo preso bene il modo in cui è stato trattato. Ed il fatto che è stato cacciato lo sanno bene i tifosi, tant’è che ha sempre avuto con loro un ottimo rapporto”.
GIANLUCA DS. “Da dirigente, dopo il miracolo con il Pisa, è stato vicino al Lecce. Lui si era proposto personalmente, ma il presidente Semeraro a domanda precisa rispose di non conoscere Gianluca Petrachi. Una battutina che ci ha dato un po’ fastidio. Ma mio fratello si è rifatto alla grande al Torino, dimostrando tutte le sue competenze”.
CLUB E LIVERANI. “Sono contento di rivedere il mio Lecce in Serie A, tutto merito di una società che ci mette soldi e cuore e di un tecnico fantastico come Liverani, di cui sentiremo a lungo parlare. All’inizio abbiamo preso qualche schiaffo, poi alla lunga ci siamo abituati alla categoria. Anche grazie agli ottimi acquisti di gennaio”.
SALVEZZA. “Ci sono squadre ben peggiori di noi. Quando abbiamo giocato lo abbiamo fatto davvero, non è facile poi farlo sempre in Serie A. Ma in questo Lecce io credo tantissimo, e penso che possiamo farcela a raggiungere la salvezza”.
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