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Almqvist a CL: “Con Gotti è arrivata nuova energia. Serve ritrovare la fiducia di inizio stagione”

Pontus Almqvist si è raccontato a 360°, dal passato tra Svezia e Thailandia al presente che lo vede concentratissimo sulla lotta salvezza ed a suo agio nel Salento

Tra le principali sorprese dello scoppiettante (e fondamentale) inizio di stagione giallorosso, Pontus Almqvist non ha mai smesso di lavorare sodo per tornare ad esprimersi ai quei livelli, magari sfruttando la spinta del nuovo allenatore. Abbiamo intervistato in esclusiva per voi l’ala svedese del Lecce.

Nato a Nyköping, circa 100 chilometri da Stoccalma, ma cresciuto sulle spiagge della Thailandia. Pontus, la tua passione per il calcio muove i primi passi su esotici lidi…

“Da piccolo ho vissuto in Thailandia con la mia famiglia, visto che i miei avevano trovato lavoro lì. Mi divertivo a giocare con i ragazzini thailandesi, sulla spiaggia come a scuola, ed è lì che è sbocciato il mio amore per il calcio anche grazie al fatto che c’era grande spensieratezza e si giocava davvero solo per divertirsi. Così ho iniziato ad allenarmi sempre di più, di fatto senza mai avere un “Piano B”. Il mio “Piano A” è da subito stato quello di diventare un calciatore professionista ed ho dato tutto per quello, senza arrendermi mai. Così oggi sono molto grato di essere qui”.

Anche tua sorella Tove gioca a calcio da professionista. Si può dire che gli Almqvist abbiano il calcio nel sangue?

“Beh, i miei genitori non sono stati calciatori professionisti ma mia madre ha giocato a pallamano e mio padre ha comunque giocato a calcio, oltre a praticare tanti altri sport. Così penso che comunque nella mia famiglia vi fossero geni adatti a favorire lo sviluppo fisico di calciatori come siamo io e mia sorella”.

Tornato in Svezia, ecco le prime scuole calcio, i settori giovanili e l’esordio tra i “grandi” con ben quattro avventure in prestito prima ancora di compiere i 21 anni. Che anni di formazione sono stati quelli?

“Sì, tra giovanili e primissima parte della carriera ho giocato per numerosi club, dall’esordio al Nyköpings BIS al successivo passaggio al Syrianska, davvero un’ottima squadra giovanile dove ho appreso molto. A 16 anni sono poi giunto all’IFK Norrköping, importante sodalizio svedese dove ho avuto l’occasione di misurarmi anche con la squadra maggiore. Dovevo però ancora crescere, così sono arrivate delle occasioni in prestito che mi hanno permesso di fare esperienza e tornare in biancazzurro come un giocatore nuovo, migliorato”.

Poi, dunque, l’attesa occasione nel massimo campionato con il Norrköping…

“Esattamente, aspettavo da tempo quell’opportunità ed averla mi ha dato grande fiducia nei miei mezzi. Quando sei gettato nella mischia pensi solo a quel punto a dare il meglio di te sul rettangolo verde ed a crescere di settimana in settimana. Ero molto felice e non avevo nessuna intenzione di accontentarmi. Volevo dare sempre di più, fare sempre meglio”.

Ed infatti della stagione 2020, la tua prima da titolare, ne hai fatto una delle migliori in assoluto della tua carriera. Così sono arrivate le occasioni al Rostov, all’Utrecht ed al Pogon: che esperienze sono state?

“E’ sempre difficile e diverso andare a giocare all’estero, soprattutto quando lo fai ad appena 21 anni. Ho accettato l’offerta russa del Rostov, una bella scommessa. All’inizio è stata dura, ma poi dando del mio meglio ho fatto bene migliorando dentro e fuori dal campo, perché un’esperienza fuori serve anche per questo. Il passaggio in Olanda non fu semplice anche perché figlio di ciò che accadde in Russia. Praticamente fu una trattativa lampo che mi portò ad approdare all’Utrecht in tre giorni, ma poi mi sono trovato bene e sono stato apprezzato anche dai tifosi. Non ho giocato molto, essendoci arrivato a marzo, sono comunque soddisfatto e credo che con un’intera stagione a disposizione sarebbe stato diverso. Al Pogon, nella stagione seguente, ho sfruttato il fatto di avere un tecnico svedese che mi ha utilizzato come attaccante, facendomi esprimere al meglio e crescere ancora”.

E siamo dunque alla chiamata del Lecce. Quali sono state le tue prime sensazioni quando ti hanno parlato di questa nuova destinazione?

“Ricordo che ero in vacanza a casa, in Svezia, quando mi ha chiamato il mio agente per dirmi dell’interesse del Lecce e che avremmo dovuto accettare l’offerta perché sarebbe stata per me una grandissima opportunità. Ho sempre voluto giocare in una Top League. Ho provato grande felicità e grande emozione, per poi mettermi subito ad allenare al fine di arrivare nel Salento in buona condizione e preparato. Sono molto grato per l’occasione che mi è stata data e per essere arrivato qui”.

Cosa pensi dell’eventuale prospettiva di restare in giallorosso anche in futuro?

“Intanto devo dire che amo Lecce, è una bellissima città e qui mi sento a casa. Ora però sono focalizzato su questi nove incontri che mancano da qui alla fine del campionato, perché voglio che la squadra mantenga la categoria e voglio dare tutto perché ciò avvenga. Quando sarà tempo parleremo anche del futuro, intanto posso dire che il Lecce è la squadra giusta per me”.

Il tuo approccio con la nuova realtà è stato incredibile, dal momento che sei stato il match winner di Coppa con il Como prima di andare in gol anche all’esordio in Serie A con la Lazio, avviando la rimonta vincente. Cos’hai pensato le prime volte che hai visto esplodere il Via del Mare?

“Ho provato sensazioni incredibili, difficili da esprimere a parole. In quei frangenti sei solo contento della fiducia che è stata riposta in te e contento di raccogliere tutto quello che hai dato negli allenamenti. E’ per questo che lavoriamo, per vivere momenti del genere”.

Come ti trovi nel Salento? C’è qualche sua peculiarità alla quale ti senti particolarmente legato?

“Beh, innanzitutto amo il mare che circonda Lecce. Mi piace molto andarci, in particolare fuori Lecce mi piace Nardò e le sue marine. E poi il cibo locale, fantastico come il meteo che è sempre bello. E’ difficile scegliere qualcosa che mi piaccia più di un’altra. Anche la gente, stupenda e molto carina nel modo in cui si relaziona con me”.

Tornando al campo ed all’avvio super di stagione che vi ha visto protagonisti, da cosa è dipeso in particolare secondo te?

“Abbiamo inanellato una serie di ottime prestazioni che ci hanno dato grande fiducia. Il calcio è però fatto di alti e bassi, e comunque dopo la fase iniziale ci sono state partite in cui avremmo meritato di più come con il Milan, con la Roma eccetera. Ora vogliamo tornare ad esprimerci su quei livelli”.

A livello personale dopo l’esplosione iniziale che ti ha visto tra i migliori in tutta la Serie A come dribbling riusciti si è verificato un calo sotto questo punto di vista. Gli avversari ti hanno studiato sempre più, imparando a conoscerti?

“Ogni gara è differente da un’altra. Ci sono partite in cui il pallone da giocare ti arriva venti volte in poco tempo, così magari hai l’occasione di dribblare nel 50% dei casi. Così come ci sono gare in cui non tocchi il pallone per un lungo periodo, così credo che si tratti più di questo, del fatto che ogni partita sia diversa. Poi è chiaro, con il tempo chi ti guarda ti conosce e questo può anche rendere le cose più difficili per te”.

E’ corretto dire che c’è stato un Lecce pre Fiorentina ed un Lecce post Fiorentina fino al match con il Verona incluso o è stata solo un’impressione? E se sei d’accordo, cosa vi è successo in quel passaggio?

“Non lo so, so che noi ogni volta siamo scesi in campo con l’intenzione di dare il meglio di noi stessi. Di certo in match come quello con il Verona non ci siamo riusciti. Non so dire cosa sia accaduto esattamente tra la prima metà circa del campionato ed il periodo successivo, è una domanda difficile. Forse all’inizio avevamo una fame massima che ci ha fatto andare a mille e poi è subentrata un’inconscia idea che le cose potessero essere più facili. Ciò che conta, comunque, è che vogliamo ritrovare quella forte energia che ci ha a lungo contraddistinto. Voglio vederci così”.

Campionato di alti e bassi, dunque, e tra questi ultimi rientra centro il clima caldo del postpartita con il Verona. Che hai pensato in quel momento, quando il Via del Mare vi invitava a fare molto di più dopo avervi a lungo sostenuto?

“I tifosi sono sempre stati dalla nostra parte e ci hanno dato grande energia durante le gare, chiedendoci di tornare ad esprimerci in un certo modo. Nell’ultima partita abbiamo dimostrato di esserci, di dare tutto, attraverso pressing, aggressività e voglia”.

Ed a Salerno è stata la prima per mister Gotti. Come ti sei trovato in queste due prime settimane con lui?

“Credo abbia portato nuova energia alla squadra. Tutti hanno voglia di dimostrare, tutti hanno voglia di giocare, vedo solo cose buone dal suo arrivo. Credo molto in mister Gotti e nelle sue capacità e voglio ricambiare la sua fiducia. Lui e il suo staff stanno facendo un gran bel lavoro sin dall’inizio”.

Siete subito tornati alla vittoria, la prima esterna, con un nuovo modulo e un nuova e più arretrata posizione per te. Credi sia la scelta giusta per farti tornare ad esprimere ai tuoi livelli?

“Mi sono sentito subito a mio agio contro la Salernitana. Mi viene chiesto un gran lavoro difensivo in sede di pressing, ma anche di gestirmi per poter dare il massimo in fase offensiva, dunque non di correre giusto per correre. Spero che queste nuove indicazioni ci portino a giocare tutti sempre meglio”.

Andando più in generale, quanto ti ha fatto crescere il campionato italiano?

“Credo tanto. Mi sento un nuovo giocatore, anche perché cerco di essere migliore ogni giorno rispetto al giorno precedente. In Italia si gioca un calcio di alto livello, e la passione della gente non è come nelle altre nazioni. Anche questo aspetto mi ha dato tantissimo”.

Per quanto concerne il tuo rapporto con i colori della Svezia, ci hai giocato nelle selezioni giovanili Under 19 e Under 21. Ora per la Nazionale maggiore c’è un nuovo corso, ci stai facendo un pensierino?

“Ovviamente voglio giocare in Nazionale, è sempre stato un mio sogno. Per farlo devo continuare a lavorare così ed un giorno magari ne avrò l’occasione. Al momento però sono interamente focalizzato sul Lecce con cui mi voglio salvare. Non penso molto alla Nazionale. Se arriverà la mia occasione bene, altrimenti continuerò a lavorare”.

E tornando alla lotta salvezza, credi che la squadra giallorossa sia pronta a combattere fino all’ultimo per restare in Serie A?

“La nuova energia che ci sentiamo ci sta servendo molto. Tutti lavorano duro e sono concentrati su ciò che serve fare. In queste ultime settimane mi sento molto positivo e so che daremo tutti il massimo per salvarci”.

Cosa deve fare il Lecce per raggiungere l’obiettivo, già a partire dal match con la Roma così come in quelli a venire?

“Nel prossimo incontro affronteremo una squadra di livello davvero alto e penso che anche loro sanno che non sarà facile contro di noi. Noi dobbiamo credere di poter vincere, anche se sarà una partita difficile, ed essere positivi sul fatto che ciò possa accadere. Per quanto riguarda il futuro non preferisco non guardare troppo avanti, ma restare interamente focalizzati su ciò che servirà fare con la Roma. Dopo questa partita penseremo quindi a quella successiva”.

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1 mese fa

Magia “te li pasticciotti” 🤣🤣🤣

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1 mese fa

Avanti così Forza Miister Gotti facci sognare 💛♥️💛♥️💛♥️💛♥️💛♥️💛♥️💛 e sempre forza Lecce 💛❤️💛

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1 mese fa

Silenzio, le parole non dette sono le migliori. Avanti e basta.

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1 mese fa

😂

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1 mese fa

???????ancora sta al 50%

RosarioBiondonelcuore
RosarioBiondonelcuore
1 mese fa

Al di sotto delle iniziali aspettative. Ingrato come pochi visto che D’Aversa lo ha sempre preferito a Strefezza tanto da farlo andare via da Lecce. Parla di nuova energia con Gotti quando è stato praticamente il vero pupillo del precedente allenatore. Giocatore normalissimo, certamente notevolmente inferiore a Strefezza. Quest’ annoil grande Corvino ha steccato 3/4 colpi, uno è proprio la bionda svedese.

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1 mese fa

Pontus dopo Pontus!! FINO A 40!

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1 mese fa

L’ultimo che ha detto che stava bene a lecce è stato Strefezza..poi sappiamo come è andata.

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1 mese fa

Come biasimarlo.. Nardò è meravigliosa d’altronde 🤣

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1 mese fa

Sì con Enel energia

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1 mese fa

Si si nuova energia…ci fosse una volta che e’ colpa loro…sempre colpa degli allenatori.

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1 mese fa

Uno dei miei preferiti:veloce e imprevedibile lo vedrei anche al posto di krstovic

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1 mese fa

Speriamo

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