Mattinata con premiazione per il presidente dell’Unione Sportiva Lecce Saverio Sticchi Damiani. Il primo dirigente del club ha ricevuto, all’Open Space di Piazza Sant’Oronzo, il premio “io sono una persona per bene” ideato da Sauro Pellerucci, Founder di Pagine Sì! S.p.A. e autore del libro – manifesto “Il mondo delle persone per bene” (Sì! Edizioni), nell’ambito dell’evento itinerante “Il mondo delle persone per bene”, nato come occasione di incontro, conoscenza e valorizzazione di quella “maggioranza silenziosa” di “persone per bene” che, senza troppi clamori e lontano dalle luci della ribalta, operano quotidianamente in tutti settori dell’economia e della società.

Oltre a Saverio Sticchi Damiani, l’imprenditore umbro Sauro Pellerucci, editore anche di CalcioLecce.it, ha premiato  l’oncologa Assunta Tornesello (Direttrice dell’Unità operativa complessa di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce)  per l’umanità e l’empatia con cui svolge la professione medica e la Dirigente Scolastica Gabriella Margiotta (I.I.S.S. “Galilei-Costa-Scarambone), unitamente agli studenti e ai docenti che lo hanno promosso, per il progetto “Etica Etnica”, che aiuta le ragazze afghane a istruirsi e a realizzarsi.

Il primo dirigente dell’US Lecce ha incentrato il suo intervento sulla gestione etica e sostenibile della società e sulle attività benefiche svolte dal club anche volutamente senza molti riflettori puntati, ma note al territorio salentino: “Questo riconoscimento mi fa piacere -ha esordito Saverio Sticchi Damiani-. Io credo che essere una persona per bene per un presidente di calcio è un difetto. Sette anni fa abbiamo proposto un modello in controtendenza in un calcio la cui attualità non è piena di belle vicende, tra bilanci truccati, calcioscommesse e plusvalenze fittizie. Questi sono escamotage per vincere sull’altro ingannando l’avversario e alterando la concorrenza”.

E poi sui valori fondanti della gestione: “Sette anni fa dissi ai miei collaboratori, persone per bene,  che avremmo avuto difficoltà a vincere perché ossessivamente avremmo cercato il rispetto delle regole in maniera rigorosa. Io ho messo tempo e risorse ma ci tengo a dire che l’U.S. Lecce non è mia, è del territorio, della gente e dei tifosi. Oltre ai miei valori personali, ho cercato di esprimere i valori del territorio, fatto di gente che lavora e rispetta le regole. Con i tifosi ci siamo tenuti per mano e siamo cresciuti insieme”

Il Lecce ha coniugato successi sportivi e sostenibilità: “Tra mille difficoltà sono arrivati risultati sportivi ‘stranamente’ e, a volte, eravamo circondati da competitor non tanto per bene. Abbiamo rispettato regole economiche e finanziarie in campo e fuori. Penso a un dato. Nell’ultima promozione in Serie A (nel 2021/2022, ndr) non abbiamo mai avuto un giocatore espulso, questo è un dato eclatante. Il nostro lavoro di rispetto si declina anche nel settore giovanile, dove che, oltre sul campo, premiamo i ragazzi che si comportano meglio a scuola”

L’impegno nel sociale dell’US Lecce, descrive Sticchi Damiani, nasce da valori profondi: “Se un club fa il suo, pur rispettando i valori etici e dello sport, a volte non basta. Mi sono chiesto a volte ‘tutti questi sacrifici valgono solo se vinciamo?’ ‘se l’arbitro vede il rigore?’ ‘se quel tiro va sul palo?’. Nel calcio un palo cambia il mondo e per dare un senso ai valori che portiamo avanti abbiamo creato Lecce Love, una costola dell’US Lecce che fa solidarietà. Alcune attività si sanno, altre no. Un giorno, la Lega Calcio ci disse che non facevamo attività nel sociale, esortandoci a farla per non avere una penalizzazione sul rating sociale. Abbiamo risposto descrivendo le nostre attività precedentemente non comunicate e poi abbiamo agito così con Lecce Love. Essendo presenti sul territorio, abbiamo avuto un affetto che non immaginavamo. Ci siamo resi conto, quindi, che il tifoso ama questa squadra anche quando quel tiro di cui prima finisce sul palo”.