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L’amarcord di Liguori a CL: “La promozione più bella? Dalla C alla B. Ricordo l’incoscienza della prima firma…”

Durante la diretta Facebook sui nostri canali, il vicepresidente giallorosso ha ripercorso questi anni di gestione societaria. Le memorie non fanno altro che aumentare la voglia di far bene per il futuro. Ecco il racconto.

IL LECCE AI LECCESI. Corrado Liguori inizia il percorso ripensando all’obiettivo da raggiungere: “Tutte le politiche seguite erano volte a riportare il Lecce in mano dei leccesi. Abbiamo fatti grandi sacrifici per far tornare il Lecce in alto, dove merita di stare. Tutto questo con l’occhio sempre attento ai conti, aspetto che non potevamo mai sottovalutare”.

LA PRIMA FIRMA. I primi brividi risalgono al giorno della firma del passaggio di consegne dalla famiglia Tesoro:Ricordo ancora quel giorno dal notaio Mancuso, dell’attuale compagine societaria eravamo io e Sticchi Damiani. Fu un momento sentitissimo. Da un lato c’era l’incoscienza di non sapere ciò che ci attendeva, dall’altro la voglia di mettere le nostre possibilità e capacità al servizio dei nostri colori. E’ stata una grandissima assunzione di responsabilità. Sotto questo punto di vista è stato il momento più importante. E se penso alla strada fatta insieme, così con tutti gli altri soci passati e presenti, capisco quanta fatica e voglia di irrobustire il progetto sono state messe in campo”.

LA FORZA DATA DA UNA SCONFITTA. Liguori ricorda poi un episodio triste che però ha instillato ulteriore carica a tutta la compagine societaria: Un altro step fondamentale, determinante è stato il post ko di Alessandria. In quel momento, uscendo dai playoff per due rigori sfortunati, guardandoci negli occhi abbiamo capito che ci sarebbero state davvero le basi per riportare il Lecce in alto. E non lo dico ora che siamo in Serie A, ma l’ho scritto subito ed è fatto risaputo. In quei frangenti ci siamo compattati, riscoprendo la nostra forza”.

LA PROMOZIONE PIU’ BELLA. Il vicepresidente confronta le due promozioni: “Nel post Paganese abbiamo provato una gioia immensa. E’ stato ben più liberatorio vincere la C e lasciarla che, l’anno dopo, salutare la B. Non che quest’ultima sia stata impresa facile, ma la pressione che ti mette dover salutare la terza serie è imparagonabile, perché quella è una categoria davvero dannosa per un club come il Lecce”.

CAVALCATA IN CADETTERIA. Infine, c’è una veloce carrellata dell’accaduto l’anno scorso in Serie B: Ricordo l’esordio a Benevento, come momento clou sicuramente ci fu poi la vittoria a Verona, la prima impresa sul campo di una big cadetta. E dalle sorprese che ci hanno caratterizzato nel girone d’andata alle certezze del ritorno. Le tante vittorie casalinghe e quell’accelerata in primavera che ci ha permesso di mettere a segno l’impresa. Purtroppo non ci è mancato nulla, compreso il brutto ko di Scavone e le sconfitte tra cui Padova. Tutto alle spalle grazie alla festa con lo Spezia“.

Qui l’intera puntata:

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