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GdM – Ezio Rossi ricorda Lecce-Cavese 1-0 del 1984: “Da quella vittoria prese le mosse il trionfo della stagione 1984/85”

La stagione 1983/84 resterà per sempre listata a lutto, nella storia del Lecce, per la tragica morte delle bandiere Michele Lorusso e Ciro Pezzella, avvenuta il 2 dicembre 1983, in un drammatico incidente stradale, all’altezza di Mola di Bari.

Ma l’annata in questione è stata anche quella in cui sono state gettate le basi della prima storica promozione in A della compagine giallorossa, che sarebbe poi giunta nell’84/85. Tra i match, che sancirono la crescita del complesso allenato da Eugenio Fascetti, ci fu quello interno con la Cavese, vinto per 1-0 e disputato il 15 aprile 1984. La gara fu decisa da un gol del difensore Ezio Rossi, ingaggiato dal Lecce a dicembre, proprio dopo la morte di Lorusso e Pezzella. Questi i suoi ricordi nell’intervista concessa a La Gazzetta del Mezzogiorno (curata da Antonio Calò).

ARRIVO A LECCE. All’epoca non esisteva la finestra del mercato invernale ma, dopo la tragedia, fu concessa una deroga al club salentino per permettergli di colmare, sul piano numerico, le lacune che si erano create nella rosa. Arrivammo io e Vanoli, un 21enne ed un 20enne, in un gruppo nel complesso molto giovane, nel cui ambito figuravano alcuni uomini esperti come Orlandi, Negretti, Miceli e Stefano Di Chiara. Trovai un ambiente emotivamente provato per quanto accaduto, ma deciso a fare bene anche per onorare al meglio la memoria dei due compagni morti, che erano due colonne della squadra. Personalmente fui messo in stanza con Miceli, uno dei calciatori maggiormente colpiti dal lutto, perché durante ritiri e trasferte condivideva la camera con Lorusso”.

RICORDI DEL MATCH E DELLA STAGIONE. “È trascorso troppo tempo. Rammento la stagione nel suo complesso, meno le singole partite. Contro l’undici campano, che alla fine retrocesse, firmai una delle tre reti che ho realizzato nei mesi successivi al mio ingaggio, in una annata che, con il senno di poi, ebbe grandissima importanza per la storia del Lecce perché proprio da lì prese le mosse il trionfo dell’84/85. Fu una sorta di prova generale della scalata della stagione seguente. La maggior parte di noi calciatori non avevamo ancora l’esatta percezione della forza del gruppo del quale facevamo parte. Giocavamo con spensieratezza, avevamo grande carica, seguivamo in tutto e per tutto mister Fascetti e, tra di noi, avevamo una coesione granitica”.

LA STAGIONE 1984-85 INIZIO’ CON I MUGUGNI DELLA PIAZZA.La società rinforzò la rosa con il solo ingaggio di Palese ed i tifosi rimasero delusi perché si aspettavano ulteriori ritocchi, ma evidentemente il presidente Iurlano, il direttore sportivo Cataldo e Fascetti avevano compreso che quella rosa fosse in grado di arrivare lontano e così fu. Ho sempre ringraziato Bersellini, mio allenatore al Torino, per avermi indotto, nel dicembre 1983, ad accettare la proposta del Lecce, garantendomi che avrei avuto modo di diventare più forte in un ambiente”.

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