Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Papini a CL: “A Lecce sanno che ho dato tutto per la maglia, e questo vale più di un trofeo”

L’ex capitano del Lecce, ospite nella nostra diretta di ieri sera, ha ricordato i momenti che hanno caratterizzato la sua indimenticabile esperienza con la maglia giallorossa.

RICORDO SALENTINO. “Quando penso a quella terra mi viene immagine qualcosa rosso fuoco, o penso ad un sole. Perché è quello che sento quando penso al Lecce, ai salentini, e a quella maglia che porterò sempre nel cuore. Per me è stato un onore vestirla, certo ho il rammarico di non essere riuscito a portarla in B e a giocare al Via del Mare in una categoria certo più adeguata, rispetto alla C, alla caratura del club”.

ORGOGLIO. “A me fa un gran piacere essere ricordato come il lottatore. O comunque che la tifoseria giallorossa possa portare di me un bel ricordo nonostante per il Lecce siano stati anni molto difficili. E proprio in virtù di ciò forse mi spiace ancor più non aver centrato l’obiettivo promozione. Ma essere apprezzato da una piazza così è qualcosa di indimenticabile, al di là delle prestazioni e dei trofei. So di aver dato sempre tutto”.

PRESSIONI. “E’ chiaro che giocare a Lecce non è come giocare altrove. Si sentono pressioni che in nessun altra piazza di terza serie si possono sentire. Tali pressioni sono aumentate dopo che sono diventato capitano, perché c’è un contesto in cui devi gestire che ti porta via tante energie. Ecco perché nel terzo anno mi sono espresso, a livello personale, meno bene che nei precedenti”.

FROSINONE. “La mancata promozione di quell’anno mi pesa ancora. Partimmo male ma poi con mister Lerda fummo protagonisti di una grandissima risalita. Sfiorammo addirittura il primo posto, e personalmente ero convinto che l’avremmo vinta quella partita. Poi, purtroppo, condizionata dagli episodi. Il palo di Beretta, l’infortunio di Miccoli, poi ancora il rosso allo stesso Beretta e i gol ciociari nel finale. Per loro fecero la differenza i cambi, purtroppo andò così e per noi fu una giornata triste”.

SECONDO ANNO. “Fu molto complicato, in quanto condizionato dal clima dirigenziale. I Tesoro avevano già deciso di lasciare e la squadra ne risentì, non riuscendo a trovare una linea da percorrere”.

CON BRAGLIA. “Avessimo iniziato il terzo anno con lui saremmo arrivati primi. Era il primo anno della nuova gestione e sbagliammo un po’ all’inizio, poi trovammo solidità e quadratura, inanellando una serie strepitosa di risultati utili. Nel finale, ai playoff, il Foggia fu più bravo perché arrivò con maggiori energie rispetto a noi, che pagammo sotto questo punto di vista mancando l’obiettivo finale”.

CARPI. “Ricordo quando affrontai il Lecce nella finale playoff. Già prima, giocando al Via del Mare nelle ultime di campionato, ci accorgemmo che i giallorossi erano cotti, e che davvero ce la potevamo fare. E infatti nel doppio confronto conclusivo meritammo di vincere e la promozione. Ricordo ancora la delusione della gente e del club giallorosso mentre noi festeggiavamo. E la voglia di ridare gioia al Lecce fu tra le ragioni che mi spinsero a giocare nel Salento”.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Pontus Almqvist si è raccontato a 360°, dal passato tra Svezia e Thailandia al presente...
Abbiamo dialogato con l'ex allenatore giallorosso, attore protagonista delle prime due salvezze della gestione tecnica...

Dal Network

Prosegue la preparazione dei rossoblù in vista della partita contro il Lecce...
Il nuovo tecnico delle Zebrette si è espresso con positività dopo il pareggio in casa...
L'allenatore della squadra emiliana non alza bandiera bianca dopo il netto passo falso contro la...

Altre notizie

Calcio Lecce