Il presidente del Lecce, ospite della nostra diretta di giovedì sera, analizza il campionato prima dello stop e elegge i migliori momenti vissuti in Serie A.
GENESI. In apertura di collegamento, Saverio Sticchi Damiani sintetizza lo spirito della sua gestione societaria, fatta anche di una comunicazione atta a promuovere il nostro territorio: “Questa è una storia che nasce esclusivamente per passione, prima verso il Salento e poi verso il colori giallorossi. Due cose indissolubili, che vanno di pari passo. La squadra di calcio può dimostrare che la nostra terra è bellissima, veicolo di messaggi positivi. E lo faccio anche in prima persona quando il massimo campionato mi dà la possibilità di esprimermi dinanzi a pubblici importanti. Lo spirito con cui abbiamo deciso di fare calcio è quello di essere da spot per il territorio“.
RICORDI RECENTI. L’amarcord parte da un episodio fondamentale dello scorso campionato: “La partita di Perugia fu una delle svolte del campionato scorso, affrontata in emergenza e sotto il diluvio. La ricordo come uno snodo di una stagione entusiasmante, storica, indimenticabile. Il Curi ci ha regalato certamente una spinta decisiva per il rush finale”.
FILM AL SAN PAOLO. Il focus si sposta subito sulla stagione presente. Le due vittorie che più hanno fatto gioire Saverio Sticchi Damiani sono quelle di Napoli e col Torino, partita in cui cadde il tabù del successo casalingo: “A livello emotivo la vittoria di Napoli mi ha fatto provare sensazioni uniche. Sembrava un film, e anche di quelli diretti da un regista estroso, che fanno divertire. Una partita bellissima in ogni sua declinazione, in cui giocammo un grandissimo calcio su uno dei campi più difficili della Serie A e non solo. Però forse la più importante è quella in casa con il Torino. Sentivo forte la responsabilità verso il mio pubblico di casa, al fine di regalargli la prima gioia casalinga. Questa finalmente è arrivata ed in grande stile: è stata una vera liberazione”.
ALL’OLIMPICO. Particolare menzione, nel dialogo con i nostri redattori, merita la sconfitta dell’Olimpico con la Lazio, caratterizzata anche dall’annullamento del gol del 2-2 a Lapadula dopo il penalty fallito da Babacar. L’episodio fece andare su tutte le furie il presidente, che però evitò sparate clamorose. Nella memoria, resta anche il momento in cui Sticchi Damiani fu quasi accerchiato da un capannello di giornalisti locali nel mentre si spiegava, pacificamente, la corretta interpretazione dell’episodio: “La partita in casa della Lazio è stata tra le più belle. Il 4-2 finale non ha rispecchiato quanto visto in campo, dove si è visto un Lecce sontuoso contro una squadra fortissima. Ricordo ancora bene il momento del pareggio di Lapadula, poi annullato. Nell’occasione dalla tribuna dissi a mia moglie ed a Meluso che avremmo vinto, perché stavamo giocando troppo bene. Poi la discutibile decisione arbitrale e l’altrettanto grottesco rigore assegnato ai biancocelesti ha indirizzato diversamente, ed ingiustamente, quella partita”.
COMPLICANZE POST COVID-19. Nell’augurarsi la ripresa dei giochi, Saverio Sticchi Damiani prova a prevedere che Serie A potremmo trovarci una volta contenuta l’emergenza: “Credo che questa allucinante vicenda che stiamo vivendo ci porterà a tornare in campo a delle situazioni incredibile, che non piacciono a nessuno. Porte chiuse in primis. Visti i fattori mutati, credo che qui la differenza la farà davvero l’allenatore, sia per la ripartenza che per la gestione delle gare. Sarà un terno al lotto dal punto di vista delle forze in campo e dei fattori che contribuirebbero. La nostra forza sono Liverani e i ragazzi, gente che non si è mai trovata prima, e speriamo non si troverà mai di nuovo, in una situazione del genere”.
