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Tiribocchi a CL: “Si farà di tutto per riprendere, con ogni tipo di rinuncia, anche se…”

L’ex attaccante del Lecce, ora responsabile del settore offensivo per le giovanili del Monza, dice la sua sulle chance di ripresa del calcio.

QUOTIDIANITA‘. “Siamo in casa, con mia moglie e mio figlio. Abbiamo i parenti vicini e fortunatamente siamo insieme. Ho il classico del calciotennis nel pomeriggio. Lavoro con il Monza e organizziamo spesso delle videoconferenze con i ragazzi, con i miei attaccanti che alleno al Monza”.

DESIDERI. “Vorrei si riprendesse per il movimento. Il calcio in Italia è importante, è giusto che si riparta in sicurezza e con le dovute cautele. Se non ci saranno le possibilità si metterà la parola fine, ma tutti i calciatori stanno dando dei segnali importanti in tal senso. Si rinuncerà all’estate, alle ferie di un mese. Già questo è un segnale. Io la vedo da ex, da tifoso e ovviamente sono di parte. Ovviamente, le decisioni spettano a chi è più competente di me dal punto di vista medico”.

DATE. “Molto dipende dal 4 maggio. Da questo step bisognerà vedere cosa succederà nei numeri del contagio. Se in quella settimana non si genereranno grandi problemi, credo che il campionato potrà ripartire. Dipenderà dai numeri, lo speriamo per la vita in generale ovviamente. E’ interessante l’idea di controllare le squadre, il ritiro stra controllato. Sono azioni organizzate. I miei amici calciatori mi hanno descritto tutte queste misure che non mi sembrano campate in aria”.

SERIE C E PROMOZIONI. “Il mondo Lega Pro vive l’emergenza come le altre serie. E’ normale essere d’accordo con le promozioni di Monza, Reggina e Vicenza. E’ difficile decidere sulla quarta promossa. Un mini torneo? Possibile, ma con quali partecipanti? Anche per questo bisogna finire il campionato, si rischierebbero anni di processi. Anche in A è così, c’è incertezza. Penso alla Lazio, ha fatto un anno straordinario. Ci vorrebbe una coerenza, una via di mezzo fatta di buon senso che ora non c’è”.

PLAYOFF E STIPENDI. “Playoff e playout in Serie A? Da prendere in considerazione solo per alcuni. Il problema è definire i criteri per questa competizione. I calciatori continueranno a giocare, sponsor e tv a pagare ecc… E invece le squadre che si fermeranno dopo la prima gara? Ci sono tante polemiche sugli stipendi. Non si parlava altro che di togliere soldi ai calciatori, non doveva essere un discorso pubblico spiattellato sui giornali, doveva essere risolto come affare privato. E’ diventato un affare di stato, mentre ci sono problemi più importanti da risolvere. Una volta ripresi i giochi tutti dimenticheranno quest’aspetto. E ora le tutele da chi saranno garantite?”

LA RIPRESA EVENTUALE. “Si azzereranno le classifiche e le squadre saranno uguali. Chi deve rincorrere deve fare un certo tipo di preparazione, mentre chi deve raggiungere un bottino minimo di punti, magari ha bisogno solo di tre gare fatte bene, seguirà un altro metodo”.

 

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