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Camorani a CL: “Zeman unico a dire la verità. Avrebbe allenato anche la Nazionale se…”

alfonso camorani

Il centrocampista campano, ospite della nostra diretta di ieri, ha ripercorso la sua carriera, che in Lecce conosce una tappa importante. Riviviamo oggi la seconda parentesi, tra la Serie A 2005/2006 e lo spezzone agli ordini del boemo.

2005/2006. I ricordi di Alfonso Camorani investono l’annata dove i giallorossi furono allenati inizialmente da Angelo Gregucci, che lasciò la panchina dopo sole sei gare: “Eravamo una squadra forte. I vari Vucinic, Cassetti, Ledesma andarono via per fare una carriera che tutti sappiamo. La piazza voleva ancora Zeman, la società scelse Gregucci, secondo me sfortunato. Ricordo la contestazione già dopo lo 0-0 con l’Ascoli. Era un anno difficile già dall’inizio. Sono annate che iniziano male e finiscono malissimo. Ci potevamo fare un campionato tranquillo a salvarci. Mi porto dietro anche le retrocessioni. Mi porto tutto dietro. Crebbi umanamente quell’anno sentendo dolori e momenti brutti. Ci si sente male dopo campionati così”.

ZDENEK ZEMAN. Dopo la mesta retrocessione, Zdenek Zeman fu richiamato al Lecce. Fu una bella notizia per Camorani, suo grandissimo estimatore tanto da mutuarne dettami tattici nei suoi primi passi da allenatore in Eccellenza molisana al Tre Pini Matese: “Io ebbi già ZZ a Salerno. Lo conoscevo già. E’ un numero 1, persone come lui non ci saranno nel calcio. Lui ha avuto gli attributi per dire la verità. Se si fosse stato zitto in certi momenti oggi avrebbe già allenato la Nazionale. Maestri di calcio come lui non ce ne sono. Antipatico? No. Mi ha fatto crescere come uomo e calciatore. Lo ebbi anche a Pescara, ho fatto quattro ritiri con lui. I suoi metodi esaltano centrocampisti e attaccanti. Ha esaltato tanti elementi, oltre ai noti Insigne e Immobile, ha fatto fare faville a Vignaroli, Sansovini e altri. La sua mentalità è quella. Non importa se si vince 5-4, basta vincere. Io oggi faccio il 4-3-3 come lui, ma cerco di curare la fase difensiva. In ogni caso, tante cose che faccio le ho copiate da lui e Delio Rossi. Ha fatto una bella carriera, ma poteva raggiungere risultati più alti”.

ADDIO. A gennaio del 2007, in occasione della rivoluzione tecnica che portò nel Salento Beppe Papadopulo, con rosa ricostruita in previsione del campionato successivo, Camorani lasciò il Lecce: “Decisi andarmene di mia spontanea volontà. Ebbi Papadopulo ad Avellino ed avemmo problemi. Sono stato io a chiedere la cessione perché sapevo già di non trovare spazio con lui. Tornassi indietro rimarrei a Lecce anche fuori rosa. Il mio obiettivo era giocare a calcio e farlo bene. La società ovviamente non mi disse di andar via, fui io a operare questa decisione. Nulla togliere a Papadopulo, ognuno fa le sue scelte. In ogni caso, rimpiango quella scelta. Dopo Lecce, andai a Treviso, Spezia, situazioni difficili. Poi, passai un periodo difficile a causa della separazione con mia moglie, e persi la testa per stare a certi livelli“.

ATTEGGIAMENTO. C’è però orgoglio per quanto fatto dal Camorani calciatore, a Lecce come in tutte le altre città frequentate: Nella vita viene prima l’uomo del calciatore. Apprezzo che tanta gente ricorda il mio impegno, anche se forse qualche partita l’ho sbagliata. Lecce, Firenze, Salerno e le altre piazze che ho frequentato mi apprezzano proprio per questo e ne sono felice”.

LECCE DI OGGI. In conclusione, c’è poi un giudizio sul rendimento dei salentini ora guidati da Liverani. Camorani spende ottime parole per l’allenatore giallorosso e si augura il raggiungimento della salvezza: “Il Lecce sta esprimendo un bellissimo calcio. Con il Sassuolo di De Zerbi, è la squadra piccola che gioca meglio. Affrontano Milan, Juve, Roma a viso aperto. Si esce palla al piede già dal portiere. Liverani sta facendo un gran lavoro e trasmette la sua sapienza anche in panchina. In campo era un maestro, come lui c’era solo Pirlo. Mi dispiace per la classifica attuale: stando alla classifica attuale il Lecce sarebbe retrocesso. E’ giusto sperare nella salvezza di una squadra che gioca così bene a calcio come il Lecce”.

Qui l’intera puntata

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Simone
Simone
3 anni fa

Il più grande di tutti.quando non ha vinto e’ stato solo perche’ i giocatori non si sono sacrificati.se tutti i giocatori lo seguono il mitico zeman non ha rivali al mondo.

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