L’attaccante del Lecce ha parlato nel corso di una diretta Instagram con il suo ex compagno di squadra ai tempi della Fiorentina Sebastien Frey.
LIVERANI. “Il mister l’ho conosciuto ai tempi di Firenze. Da calciatore era un gran rompipalle, oggi è anche peggiorato. Soprattutto in allenamento è un vero martello, ma anche in campo mi richiama spesso quando mi avvicino a bordocampo. Però oltre ad essere duro sa essere di grande conforto ed aiuto, è il classico tecnico da bastone e carota. E poi ci fa capire il calcio in un modo straordinario. Ha grandissime idee di gioco, è bravo a spiegartele anche con i suoi movimenti in campo quando ci alleniamo. E’ appesantito, ma ha le idee talmente chiare che quando si applica dei movimenti va al doppio rispetto a noi. E poi mi prende tantissimo in giro durante le partitelle. Così provo a dargli qualche spallata mentre giochiamo, ma niente, è troppo veloce e non lo prendo mai”.
RIPRESA. “Io sono a Lecce e non sono mai uscito di casa, è davvero dura. Speriamo passi tutto quanto prima. Intanto con la squadra ci vediamo lunedì, a distanza naturalmente. Non dovremmo riprendere con gli allenamenti, ma credo saremo impiegati in una serie di test fisici. Io non vedo l’ora di riprendere, voglio dare tutto per la maglia giallorossa e per la salvezza”.
FIRENZE. “Vestire la maglia della Fiorentina per me è come stare a casa. I tifosi ti danno un affetto incredibile, non facendoti mancare davvero nulla. Ho sempre sentito supporto al Franchi, mi sento amato e mi fa un gran piacere. Fosse per me sarei rimasto lì tutta la vita“.
CARRIERA. “Da più piccolo lasciai il viola solo per crescere in Serie B, o per fare l’esperienza spagnola al Santander, dove andai per divertirmi. Poi la Fiorentina ha deciso di cedermi, ed a Sassuolo ero partito anche bene, prima che le strade prendessero direzioni diverse. Ora sono arrivato a Lecce in prestito con diritto di riscatto da parte dei giallorossi”.
FIORENTINA-LECCE. “Ricordo ancora le emozioni al momento dell’ingresso in campo al Franchi quest’anno con la maglia del Lecce. Un boato incredibile, ho ancora i brividi. Poi ho fatto fatica a giocare. La verità è che quando incontro la Fiorentina mi sento come con un armadio addosso, debole. E’ molto emozionante“.
IN GIALLOROSSO. “Nel Salento mi trovo benissimo. Mi sono adattato al gioco della squadra, e non era semplice visto il gioco del mister. Ma io l’ho detto subito, non sono venuto qui per segnare e basta ma per la salvezza. La mentalità è quella di correre, lottare e sacrificarsi, anche a discapito della giocata personale e del rimanere in avanti per fare i gol. La gente leccese mi apprezza. In campo ci sta qualche mugugno, ma per strada tutti mi salutano ed incitano. Lecce è un po’ come Firenze, il calore della tifoseria ti trascina. Ho passato momenti difficili soprattutto all’inizio, sono stato spesso fuori forma ma mi hanno sempre sostenuto. E’ vero, non ho ancora fatto grandissime cose in giallorosso, ma l’appoggio non mi è mai mancato e questa è una cosa fondamentale”.
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