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Osti: “Il calcio? Economicamente sarà un bagno di sangue. Servirà innovazione, sogno vittorie delle…”

L’ex dirigente del Lecce, ora direttore sportivo della Sampdoria, ha parlato in esclusiva a Tuttosport di come il calciomercato cambierà in questi mesi caratterizzati dall’emergenza coronavirus.

SAMPDORIA E RIPARTENZA. “I miei ragazzi sono pronti a ripartire. Chi ha contratto il virus è guarito e ora c’è voglia di ripartire”.

CHE CALCIO SARA’. “Ho letto che si potrebbe giocare in stadi vuoti sino a marzo 2021. Si tratterebbe di un cambiamento epocale con tutto il girone d’andata e un pezzo di ritorno a porte chiuse. La serrata degli impianti, da eccezione, diverrà regola. Nessuna componente del calcio è abituata a una situazione del genere. Il pubblico è una componente fondamentale di questo sport”.

PRINCIPI. “I cambiamenti radicali riguarderanno tutti i club, piccoli, medi e grandi. Ogni società dovrà rivedere i propri numeri e considerare la nuova situazione sotto il profilo gestionale. Con innovazione, bisogna rimboccarsi le maniche e bisognerà confrontarsi con l’aspetto umano. Soffriremo noi ma soffriranno tantissimo anche i tifosi.”

IN CASO DI RIPRESA. “Che torneo sarà? Diverso dalla parte precedente. Andranno in scena le giornate decisive e si giocherà in un periodo inusuale. E con il mercato in corso. Difficile perché adesso si vedrà una situazione mai vissuta prima”.

MERCATO ALLUNGATO. “La finestra di mercato lunga altererà poco le dinamiche di un club. Di norma, i giorni importanti sono quelli iniziali perché ogni società pensa a costruire una squadra, e quelli finali dove si cerca di completarla. Dal punto di vista di un club cambia poco. Semmai le transazioni sempre aperte comporteranno maggior nervosismo presso i giocatori. Gli scontenti avrebbero la via d’uscita, senza creare problemi di spogliatoio”. 

BAGNO DI SANGUE. “Il calcio dovrà fare i conti con perdite ingenti. Al momento non si possono fare previsioni, ma le voci in rosso riguarderanno abbonamenti, diritti tv, sponsor. Un bagno di sangue”. 

INNOVAZIONE E SOGNI. “Bisognerà ripensare il mondo del calcio in modo radicale. Finché le tv saranno la fonte principale di guadagno sarà dura uscirne. Sarà necessario creare nuove fonti di ricavo e riequilibrare un sistema. Magari sto sognando, ma mi piacerebbe un calcio dove a vincere lo scudetto siano anche squadre sorpresa come Cagliari, Verona, Samp. Il mercato dei giocatori deve essere sostenibile. Soldi ne gireranno pochi”.

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