Il direttore sportivo giallorosso ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della possibile ripresa del campionato di Serie A.
NESSUNA PREVISIONE. «La situazione è in continua evoluzione e non è certo il caso di azzardare previsioni. Il Comitato tecnico scientifico che supporta il governo in questa fase tanto delicata per l’Italia ha fatto delle prescrizioni ben precise delle quali possiamo solo prendere atto. Ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere e sarebbe indispensabile farlo prima di riprendere gli allenamenti di gruppo, se ci sarà il benestare definitivo. La situazione è ingarbugliata. Tutte le opinioni meritano rispetto, compresa quella dei tanti tifosi che sono contrari a ripartire, dopo tutto ciò che è accaduto e continua ad accadere».
DUE ASPETTI IMPORTANTI. «Riprendere gli allenamenti di gruppo significa dovere sostenere tutta una serie di sforzi, non ultimi quelli di carattere economico, stante la necessità di andare in ritiro permanente. Sarebbe il caso di farlo solo dopo avere fissato una data nella quale tornare in campo. L’altra questione-chiave è quella legata ad un eventuale contagio a torneo ripartito. Ferma restando l’indicazione che sarebbe necessaria la quarantena di tutti i tesserati, dovrà andare in quarantena anche la formazione appena affrontata? Inoltre, il campionato si fermerà di nuovo? In caso contrario cosa accadrà? Sono interrogativi ai quali è opportuno dare una risposta a bocce ferme per non rischiare di trovarsi dinanzi a problemi incresciosi nel momento in cui certe situazioni si dovessero verificare».
LECCE PRONTO. «Le strutture idonee ad ospitarci sono state individuate da tempo, questo non sarebbe certo un problema. La società ha mosso già i passi necessari sul piano organizzativo».
IL CALCIO NON E’ SPECIALE. «In questa direzione va anche una nota diramata dall’Associazione italiana calciatori, che ha sottolineato come i propri associati non intendano in alcun modo avere dei privilegi rispetto agli altri italiani. È evidente che il bene supremo da tutelare dev’essere quello della collettività».
RUOLO DEI MEDICI. «La linea del Lecce è sempre stata quella di mettere la salute dei propri tesserati al primo posto. Pertanto, come in ambito nazionale occorre seguire le linee guida dettate dalla scienza, allo stesso modo, in caso di ripresa, sarà fondamentale il ruolo dello staff sanitario».
