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Meluso: “Concordo con gli ultrà, riprendere così è deprimente. I nostri calciatori in gran condizione”

Il direttore sportivo del Lecce ha parlato del tema ripresa della Serie A ai microfoni di Tuttomercatoweb.com.

LAVORO INDIVIDUALE. “Noi e il Sassuolo siamo stati tra i primi club a partire con gli esercizi in solitaria. Pura statistica, siamo in Serie A e non credo ci sia una sola società che abbia trascurato il lavoro individuale. Adesso inizia una seconda fase, quella degli allenamenti collettivi ma con le dovute distanze, secondo quelle che sono le direttive del Governo”.

RIVALI. “Ci sono squadre nostre concorrenti come Brescia e Genoa che non sono ancora ripartite ufficialmente, ma di certo i loro tesserati non sono stati fermi. La stessa cosa accade in estate, ad esempio. Pur non prendendo parte agli allenamenti individuali nello spazio concesso dalla società, lo hanno fatto per conto proprio. Non credo ci sia uno staff tecnico che ha lasciato fare al caso in questo periodo. E poi, oltre al fattore fisico, c’è quello mentale che inciderà molto”.

RADUNO. “Dopo il lockdown ho trovato giocatori scalpitanti. Non voglio fare nomi, ma posso dire che alcuni calciatori sono stati sorprendenti per condizione psicofisica. C’era grande voglia di ricominciare, mi ritengo fortunato e soddisfatto di quanto ho potuto vedere. Torno a dire che c’è poi un discorso mentale, e quello resta un’incognita per ogni squadra”.

D’ACCORDO CON GLI ULTRA’. C’è una posizione abbastanza netta in tutta Europa come a Lecce, quella del rifiuto nel tornare a giocare. Onestamente non posso che dar ragione ai tifosi. Soprattutto guardando le gare di ieri e oggi in Germania. Senza polemica, ma mi sono fatto un’idea pessima. La scenografia in questo caso supera la qualità degli attori stessi. Non sembra un campionato di calcio, ma una preparazione estiva. Inoltre sarà difficile esultare per un gol, per rispetto alle tante vittime. Noi siamo dalla parte di chi vuole giocare perché i verdetti dovranno arrivare sul campo, però lo spettacolo è deprimente. Spero davvero che non ci si abitui”.

RIPARTENZA. “Ci sono un paio di grandi criticità che devono essere risolte. Entrambe sono legate alla quarantena che l’intera squadra dovrebbe effettuare in caso di singola positività. Più altre cosette che vanno disciplinate, come la deroga contrattuale oltre il 30 giugno. Ancora non è certo che arrivi il via libera”.

ALLENAMENTI. “Andremo avanti con il lavoro allo stadio anche da domani, dopodiché vedremo come evolverà la situazione. L’unico cambiamento certo è che le sedute saranno di squadra, seppur con le dovute distanze, e non più individuali”.

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3 anni fa

Se è l’unico modo per non finire in serie B conviene giocare…

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3 anni fa

Direttore un calcio così non ha senso….il rispetto per coloro che non ci sono più va al di là di tutto l’indotto che l’economia calcio produce….scusi se sbaglio ma secondo me la vita di una persona vale più di tutto

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