L’ex calciatore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno della ripresa del massimo campionato e del Lecce di oggi.
RIPRESA SERIE A. «Sarà un altro calcio, privo di due componenti importanti come il pubblico sugli spalti e come la possibilità di abbracciarsi in campo dopo un gol. Si tratta di una situazione assolutamente strana. Capisco che ci sia la necessità di concludere, ma non so ipotizzare quali saranno le dinamiche, anche perché veniamo fuori da alcuni mesi che ci hanno segnato sul piano mentale. Né siamo quasi completamente fuori dalla pandemia”.
LECCE DI OGGI. “Per il complesso allenato da Liverani ci sarà da soffrire sino in fondo per raggiungere la permanenza, ma il mister romano è bravo, la società è presente ed attenta, il gruppo è solido”.
Spazio poi ai ricordi giallorossi. Come riporta La Gazzetta, A Messina, il 12 giugno 1988, Dario Levanto fu gettato nella mischia da Carletto Mazzone al 65′, al posto di Maurizio Raise, con il Lecce in svantaggio per 1-0 e con un uomo in meno a causa dell’espulsione di Pablo Pasculli. Fu proprio lui, salentino doc, cresciuto nel vivaio giallo- rosso, a firmare il gol dell’1-1 che regalò al club presieduto da Franco Iurlano il punto necessario per brindare alla promozione matematica in serie A con 90′ d’anticipo rispetto al termine del campionato cadetto.
RICORDI. «Questo, per me, è un ricordo fantastico. Firmare la rete che garantisce il salto di categoria è sempre entusiasmante, ma farlo con la maglia della compagine della propria terra e della società nella quale si è fatta tutta la trafila dal vivaio alla formazione maggiore è qualcosa di straordinario. Sono trascorsi 32 anni ma, ripensando a quel giorno, sento distintamente il boato dei tifosi salentini che erano al nostro seguito e che erano venuti in massa a Messina nella speranza di fare festa, pur nella consapevolezza che comunque, qualora le cose fossero andate male, ci sarebbe stata l’ultima sfida casalinga, con il Parma per centrare il traguardo”.
