L’ex calciatore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno dei temi relativi alla ripresa della Serie A.
NO ALLA RIPRESA. «Mi rendo conto che fosse indispensabile per motivi economici, ma una partita senza pubblico non è accettabile perché il tifoso è protagonista dello spettacolo tanto quanto i calciatori, gli allenatori e gli arbitri. In ottica permanenza, il Lecce dovrà lottare su tutte le proprie forze per salvarsi, come si conviene a una neopromossa provinciale. Penso che Mancosu e compagni possano raggiungere il traguardo, puntando sull’organizzazione che hanno sin qui messo in mostra».
Per Francesco Bellucci, difensore del team giallorosso dal 1996/1997 al 1998/1999, spazio poi ai ricordi. Il 15 giugno, come ricorda la Gazzetta, è un giorno foriero di festeggiamenti perché nel 1997, il complesso salentino, diretto da Giampiero Ventura, si impose per 3-0 a Cesena, e centrò la promozione in A, a distanza di un anno da quella dalla Calla B nella stagione precedente.
RICORDI DELLA PARTITA. «Arrivammo al “Dino Manuzzi” decisi a prenderci quella massima serie che sentivamo di avere meritato sino a quel momento. Di fronte avevamo una squadra di spessore, allestita per puntare in alto, ma che invece retrocesse in C, ma noi imprimemmo immediatamente una svolta al match, andando in rete alla prima azione, con Francioso. Nel corso del primo tempo raddoppiò Palmieri, che poi mise il sigillo alla sfida sul finire della ripresa, firmando il secondo gol personale, il terzo del Lecce”.