Il Venezia ha reso nota la mancata disputa della gara di Trieste, casa temporanea del Pordenone, valevole per la 29° giornata di B.
Non si giocherà Pordenone-Venezia, gara valida per la 29^ giornata del campionato di B. La positività al Coronavirus registrata a Gian Filippo Felicioli, difensore dei veneti, ha costretto allo stop tutto il gruppo, interruzione avvenuta prima del via ufficiale alla “quarantena soft” propiziata dal Comitato Tecnico Scientifico su impulso della Figc. La mancata disputa della partita di domani è resa nota dal club lagunare mediante la nota che si riporta di seguito:
“Venezia FC comunica che, data la situazione attuale, non sussistono le condizioni minime per poter disputare la partita in programma domani sera (oggi, ndr) alle 20,30 a Trieste contro il Pordenone. La comunicazione della Lega B relativa al protocollo “soft” è pervenuta solamente nella tarda mattinata di oggi”.
“Così come previsto dalla nuova circolare del Ministero della Salute, il club si è messo tempestivamente in contatto con l’ASL al fine di ottenere le autorizzazioni necessarie a disputare la partita di domani. La stessa comunicava alla società la necessità di sottoporre nel giorno gara il gruppo squadra ai tamponi previsti dal nuovo protocollo consentendo al gruppo squadra di trasferirsi a Trieste solamente nella giornata di domani successivamente all’effettuazione dei tamponi”.
Il ritardo sulla decisione relativa alla “quarantena soft” ha quindi complicato il cammino di avvicinamento alla partita in programma oggi. Il d.s. del Venezia Fabio Lupo ha commentato così la decisione a Tmw: “Domenica sera abbiamo riscontrato la positività di un nostro tesserato e immediatamente informato le autorità competenti, attivandoci con isolamento fiduciario e i tamponi da effettuare ogni 48 ore. Sapevamo però che così facendo rischiavamo tre gare di stop, ma quando abbiamo posto il problema ci è stato detto che con la cosiddetta quarantena soft e i tamponi rapidi si sarebbe potuto risolvere la cosa, anche se ufficialmente questo nuovo protocollo non è stato ancora validato”.
“Nonostante avessimo preparato la gara, si presentavano criticità sotto tutti i punti di vista, ma queste non hanno avuto risposte. Ci aspettavamo un input deciso da parte della FIGC, ma alle 11 di oggi non avevamo ancora ricevuto comunicazioni, e questo non è rispetto per un club professionistico. Ci hanno solo detto che avremmo dovuto fare domani i tamponi, prima di partite, e poi valutare, e qualcuno può anche dire che Trieste è vicina, ma il tutto diventa una questione di principio, anche per il tanto sbandierato merito sportivo: non si possono fare le cose in base al chilometraggio, serve quel rispetto che a noi non hanno dato”.
Lupo rimane sulla sua linea anche dopo aver appreso che il Pordenone si presenterà allo stadio: “Se sarà sconfitta a tavolino, faremo ricorso: siamo stati i primi ad avere un caso di positività, saremo i primi a fare uno dei ricorsi che tanto temevano. E sia chiaro, la colpa non è del Pordenone che esercita il diritto legittimo a scendere in campo, loro professionalmente fanno quello che devono”
I Ramarri per bocca del suo presidente Mauro Lovisa, annunciano quindi che scenderanno in campo: “Noi siamo in ritiro e ci atteniamo alle regole, quindi domani andremo in campo: abbiamo scomodato Governo, Federazione e quant’altro, ripartire è necessario – sancisce il primo dirigente friulano ai microfoni di Tmw- Per altro noi giocheremo di nuovo venerdì prossimo, non è più possibile posticipare la gara. Siamo a Trieste e domani andremo al “Rocco”, se il Venezia non ci sarà risponderà delle sue azioni: non posso però parlare per gli avversari, parlo per il mio Pordenone. E ribadisco che domani andremo al campo”.
